Mediobanca – In assemblea prevale la presenza dei fondi

L’assemblea di Mediobanca ha visto la netta prevalenza dei fondi, con una presenza pari al 52% dell’azionariato presente e pari al 65,2% del capitale. La quota sul capitale, quindi, corrispondente a circa il 34% del capitale.

Tra i principali azionisti si segnala BlackRock che, in base alle ultime rilevazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti, lo scorso 25 ottobre possedeva il 5,004% del capitale.

Di questa quota, il 4,723% riferibile a diritti di voto, lo 0,514% ad azioni oggetto di contratto di prestito titoli, con possibilità di restituzione senza data prestabilita a discrezione del prestatore o del prestatario e lo 0,219% a “contract for differences” senza data di scadenza.

In merito ai soci l’Ad della banca, Alberto Nagel, nel corso dell’assise ha affermato: “Avremo soci stabili, come tanti altri, non credo che vendano a questi prezzi”. Considerazione che riguarda anche il gruppo Bolloré, che ha comunicato nelle scorse settimane la disdetta anticipata dal patto a partire dal 1° gennaio 2019.

Il manager ha poi sottolineato: “I risultati che la banca fa non sono oggi riflessi nella quotazione a causa del cambiamento dell’umore dei mercati sui titoli finanziari e sul rischio dei finanziari in Italia”.

L’Ad ha poi ribadito che il pay-out ratio previsto per il 2018-19 è compreso tra il 40-50%, sottolineando che “più il capitale è alto e più i risultati sono sopra una soglia di soddisfazione più restringiamo questa guidance e la portiamo tra 45 e 50%, quindi nella fascia alta”.

Nagel ha poi precisato: “Vogliamo sviluppare in alcuni business. In particolare nel wealth management pensiamo che ci saranno opportunità di crescita di taglia media o medio-grandi nei prossimi trimestri”.

Il manager ha fatto presente che non sono arrivate proposte di acquisto per il 3% di Generali né da Edizione né da UniCredit o da altri soci.

In merito a CheBanca, il Ceo ha dichiarato che è stato dato avvio al processo di vendita di 150 milioni di Npl. “È un portafoglio cosiddetto vintage che si è creato tanti anni fa. È un residuo di partite anomale che si è creato prima del 2008 quando CheBanca! era ancora Micos e ha caratteristiche totalmente diverse da quanto poi abbiamo fatto”, ha sottolineato Nagel.

“Qualora trovassimo condizioni interessanti di mercato lo venderemmo. Abbiamo avviato un processo”, ha concluso il manager.