Potrebbe slittare ancora la presentazione del nuovo piano industriale 2019-2021 di Bper, che già era stata rimandata una prima volta da dopo l’estate a novembre, in concomitanza con la diffusione dei conti dei primi nove mesi.
La decisione è ricollegabile all’attuale fase di incertezza che sta caratterizzando i mercati a causa dei timori legati alla manovra economica del Governo, che ha provocato un significativo allargamento dello spread Btp-Bund.
Secondo rumor di stampa, per la divulgazione del piano sarebbero allo studio due date: o metà dicembre, quando sarà definito il budget 2019, o entro la prima decade di febbraio, quando sarà alzato il velo sul bilancio 2018.
Tuttavia, le linee guida del piano sembrano già definite. Tra le altre cose, i vertici dell’istituto puntano all’accelerazione nel de-risking (con l’obiettivo di portare l’Npe ratio lordo sotto il 10% entro il 2020), l’ulteriore crescita nell’asset management, nel private banking, nel wealth management e nella bancassurance, nonché l’accelerazione nella riduzione dei costi e nella razionalizzazione della rete.
Sullo sfondo restano tre questioni da definire. Una è quella che riguarda Arca Holding. Bper ha presentato un’offerta vincolante congiunta con Popolare Sondrio per rilevare il 40% in mano alle ex venete. Si attende la risposta dei commissari liquidatori, che avrebbero ricevuto anche altre proposte da fondi di private equity. La decisione potrebbe non essere presa in tempi brevi. Le due banche vengono però date in pole position e non è da escludere che si arrivi all’accordo entro fine 2018.
La seconda partita significativa riguarda l’acquisto del restante 49% di Banco di Sardegna dall’omonima fondazione, che potrebbe avvenire attraverso uno swap con cui l’ente rileverebbe azioni della capogruppo. La negoziazione è in corso e si starebbe protraendo.
Infine, l’ultima questione riguarda la potenziale incorporazione di Unipol Banca, nel frattempo ripulita dagli Npl. Secondo altri rumor di stampa, sarebbe in corso anche un’analisi di fattibilità che richiederebbe un po’ di tempo e i cui effetti non potrebbero essere inclusi con immediatezza nel piano. L’ottica dei vertici di Bper è quella di fare un’operazione che crei valore.
Per portare avanti l’operazione, la banca potrebbe effettuare alcune manovre che consentano di migliorare il Cet1, assorbendone meglio l’impatto. Proprio l’Ad di Unipol (primo azionista della banca modenese con il 15%), Carlo Cimbri, in un’intervista ha indicato in Bper una possibile opzione per l’aggregazione di Unipol Banca. Il deal potrebbe avvenire in parte con scambio di azioni o di altri asset.