Elica ha archiviato i primi nove mesi del 2018 con un fatturato consolidato di 355 milioni, sostanzialmente in linea con l’anno precedente e in crescita del 4% a parità di cambi e perimetro. Un andamento legato principalmente al maggiore focus sui prodotti a marchio proprio che presentano una maggiore marginalità, che ha trainato l’aumento dell’Ebitda adjusted (+8,2%) e dell’Ebit adjusted (+23,3%). Il periodo si è chiuso in utile, rispetto alla perdita dell’anno precedente, grazie anche al miglioramento della gestione finanziaria, ai minori oneri straordinari e a un tax rate più basso. Infine, a livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è sceso a 66,5 milioni.
Nei primi nove mesi del 2018 Elica ha riportato un giro d’affari consolidato pari a 355 milioni, in lieve flessione dello 0,7% rispetto al pari periodo del 2017.
Al netto dell’effetto negativo dei cambi e a parità di perimetro, ovvero alla luce della cessione della controllata tedesca Gutmann, il fatturato registra invece una crescita del 4% in scia alle maggiori vendite di prodotti a marchio proprio (+12,7%), in forte accelerazione nel terzo trimestre (+15%).
Queste, in particolare, hanno inoltre raggiunto il 48% del fatturato del segmento cooking.
In progresso anche il business Motori (+12,4% con una quota del 14% del fatturato), sostenuto dai segmenti heating e ventilation, nonostante il rallentamento evidenziato nel terzo trimestre, in linea con l’area EMEA.
I ricavi verso OEM sono invece scesi del 4,6% (-2,4% al netto dell’effetto valutario), con un rallentamento nell’area EMEA.
A livello geografico, il giro d’affari nei nove mesi è diminuito nelle Americhe ed è rimasto sostanzialmente invariato in Europa, mentre è cresciuto in Asia e nel Resto del Mondo.
Nella gestione operativa, l’Ebitda adjusted è aumentato dell’8,2% a 29,4 milioni, con un’incidenza sul fatturato salita all’8,3% (+70 basis point), grazie all’aumento dei prezzi e al miglioramento del mix legato alla strategia connessa ai marchi propri.
Sono stati quindi più che bilanciati l’incremento del costo delle materie prime, i costi di promozione di brand e dei nuovi prodotti e la riduzione delle vendite verso OEM.
Dinamiche che si sono riflesse anche sulla redditività netta, con l’Ebit adjusted salito del 23,3% a 14,3 milioni e il ros aumentato al 4% (+80 basis point).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di competenza dei soci pari a 2,2 milioni, contro la perdita per 2,9 milioni rilevata nei 9M17, grazie al miglioramento della gestione finanziaria, ai minori oneri non ricorrenti rilevati nel periodo e al minore tax rate.
Le poste straordinarie nei 9M17 ammontavano infatti a 5,4 milioni, di cui 1,25 per oneri di ristrutturazione e 3,9 milioni per oneri da cessione di controllate, mentre nei primi nove mesi del 2018 si sono attestati a 4 milioni, interamente dovuti alla valutazione di un credito commerciale ante cessione verso Gutmann.
Infine, a livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 66,5 milioni rispetto ai 69,3 milioni rilevati a fine anno 2017, grazie principalmente alla cessione del 33% della subsidiary indiana e alla generazione di cassa operativa, che hanno compensato gli investimenti a supporto dello sviluppo.