Intorno alle 15:00 le Borse europee mantengono un andamento contrastato, nonostante l’accelerazione di Wall Street dopo un avvio cauto. Il Ftse Mib recupera dai minimi intraday e si riporta sulla parità, sostanzialmente in linea con il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid, mentre il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) rimangono più arretrati. Oltreoceano i listini americani scambiano in rialzo di quasi un punto percentuale, in attesa dei conti di Facebook che verranno diffusi stasera a mercati chiusi.
Nel frattempo, tornano in primo piano le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con gli Usa pronti a imporre nuovi dazi sulla parte restante dell’import cinese laddove i colloqui previsti per il mese prossimo nel summit del G-20 a Buenos Aires non dovessero portare i risultati sperati.
La giornata è stata scandita da una serie di dati macroeconomici, fra cui spicca il Pil del terzo trimestre dell’Eurozona, in crescita di un modesto 0,2% su base trimestrale contro il +0,4% atteso (+1,7% la variazione annua) secondo la prima lettura. Deludente anche la stima sul prodotto interno lordo italiano, invariato dopo tre anni di espansione.
In linea con le previsioni il Pil francese e la disoccupazione di ottobre in Germania, mentre i prezzi al consumo preliminari tedeschi hanno battuto lievemente le stime (in linea con il consensus il dato armonizzato Ue).
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund risale sopra quota 300 punti base, penalizzato in parte dal dato debole sul Pil italiano, ma soprattutto dalle aste di titoli decennali e quinquennali, che hanno visto rendimenti in rialzo rispettivamente a 3,36% (massimo da febbraio 2014) e 2,58% (top da dicembre 2013). Il differenziale aumenta a 306 bp, con il tasso a 10 anni al 3,44 per cento. Intanto un report di Goldman Sachs pronostica breve vita per il governo Lega-M5s, che secondo gli analisti non dovrebbe superare le elezioni europee di maggio 2019.
Sul Forex l’euro resta in area 1,137, indebolito dalla crescita più debole del previsto nel terzo trimestre e dall’annuncio dato ieri da Angela Merkel, che lascerà la guida della Cdu e non si ricandiderà al termine del suo attuale mandato nel 2021. Arretra lo yen a 112,9 nei confronti del biglietto verde, invariato il dollaro/yuan a 6,96, sui massimi da 10 anni.
Fra le materie prime il petrolio accelera al ribasso (-2%) con Wti e Brent rispettivamente a 65,7 e 75,6 dollari al barile.
Tra le big cap di piazza Affari le vendite investono soprattutto LEONARDO (-2,8%), già debole ieri per la tragedia di Leicester. Annulla le perdite FCA dopo i risultati che hanno evidenziato un utile netto adjusted sopra le aspettative. In evidenza TELECOM ITALIA (+2,2%), nel giorno del Cda e RECORDATI (+1,6%) dopo i conti.