Nel terzo trimestre 2018 il gruppo riporta ricavi pari a 317,3 milioni, in aumento dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017.
Una dinamica positiva che si riflette a livello di Ebitda, che segna una crescita dell’1,8% a 120,1 milioni (+1,4% vs consensus Bloomberg) e in misura più contenuta a livello di Ebit pari a 105,1 milioni (+0,7% a/a; +2,5% vs consensus), in presenza di ammortamenti e svalutazioni aumentati del 9,7 per cento.
Tutto ciò si riflette a livello di utile netto, salito dell’1,2% a 73,7 milioni, sostanzialmente in linea con le stime degli analisti raccolte da Bloomberg.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 462,7 milioni, in calo di 93,7 milioni rispetto a fine giugno 2018.
ll Cda ha deliberato di distribuire agli azionisti un acconto sul dividendo relativo all’esercizio 2018 pari a 0,45 euro. Acconto che sarà posto in pagamento a decorrere dal prossimo 21 novembre, con stacco della cedola il prossimo 19 novembre.
In considerazione della forte svalutazione della lira turca, che da sola dovrebbe avere un
impatto di circa 30 milioni per l’intero anno, per il 2018 la società ha abbassato le stime sui ricavi ora attesi in un range di 1.340 – 1.350 milioni (precedente stima 1.350 – 1.370 milioni), mentre ha confermato la previsione di realizzare un Ebitda compreso tra i 490 e i 500 milioni, un utile operativo tra 430 e 440 milioni e un utile netto tra 310 e 315 milioni.
