General Electric, multinazionale statunitense attiva nel campo della tecnologia e dei servizi, ha archiviato il terzo trimestre 2018 con ricavi pari a 29,6 miliardi di dollari, in calo del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e sotto le attese pari a 29,8 miliardi di dollari.
Il conto economico si è chiuso con una perdita netta di 22,8 miliardi di dollari (2,62 dollari per azione), a causa degli oneri relativi all’operazione di acquisto delle partecipazioni in Energie da Alstom e alla riorganizzazione di questa divisione in difficoltà per 22 miliardi di dollari.
Escludendo questi elementi non ricorrenti, il colosso industriale statunitense ha registrato un utile per azione adjusted, riferito alle attività in America del Nord, di 14 centesimi di dollaro. Il risultato è comunque inferiore ai 20 centesimi del consensus.
Il gruppo industriale ha tagliato la cedola per la seconda volta in meno di un anno (a 1 da 12 centesimi). I problemi delle attività energetiche del gruppo dureranno più del previsto e, come detto dal Cfo Jamie Miller nella call, faranno sì che l’azienda non centri di molto i target annuali sul flusso di cassa.
Inoltre, la Sec ha allargato la portata della sua inchiesta sulle pratiche contabili della società che però esclude di dovere raccogliere capitali.