Il gap down aperto nella seduta di ieri dalle quotazioni dei titoli del gruppo milanese, sulla scia di risultati trimestrali al di sotto delle attese, ha dato una forte accelerazione al movimento discendente iniziato lo scorso 30 gennaio, giorno in cui è stato raggiunto il massimo storico a 11,75 euro.
Il violento movimento di ieri ha così spinto i corsi delle azioni Cerved fino al minimo relativo intraday a 6,83 euro, che può essere ormai considerato come il supporto cruciale per evitare un’ulteriore rovinosa discesa. In ottica di breve periodo, un nuovo segnale di debolezza per le quotazioni dei titoli del gruppo attivo nei servizi di valutazione, gestione e recupero crediti e nell’offerta di report e studi di settore ad aziende e istituti finanziari potrebbe però arrivare dal cedimento di un primo supporto statico a quota 7,025 euro, al di sotto del quale il successivo livello da monitorare è proprio 6,83 euro. Nel caso di rottura al ribasso di questo fondamentale minimo intraday i corsi delle azioni Cerved potrebbero scivolare verso un primo obiettivo di breve periodo a 6,704 euro, al di sotto del quale il successivo target è a quota 6,572 euro.
Un segnale positivo, invece, potrebbe arrivare soltanto da un rapido ritorno delle quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Gianandrea De Bernardis sopra una prima resistenza statica posizionata a 7,245 euro. In questo scenario, la minore pressione dei venditori potrebbe consentire il raggiungimento della successiva resistenza a quota 7,525 euro, al di sopra della quale la chiusura del sopracitato gap down potrebbe implicare il raggiungimento di un primo obiettivo rialzista a 7,74 euro e di un secondo a quota 7,90 euro.
La performance da inizio 2018 dei titoli Cerved è pari al -32,8%, mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 9 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 10,26 euro, con un potenziale rialzista del 44,1 per cento.
Prezzo di riferimento: 7,12 euro
+11% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 7,90 euro;
+8,7% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 7,74 euro;
+5,7% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 7,525 euro;
+1,8% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 7,245 euro;
-1,3% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 7,025 euro;
-4,1% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 6,83 euro;
-5,8% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 6,704 euro;
-7,7% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 6,572 euro.