Il bilancio dell’accordo di bancassurance tra Cattolica e Banco Bpm, sottoscritto a novembre e avviato lo scorso luglio, per il momento è positivo.
È quanto ha affermato alla stampa a margine di una presentazione Alberto Minali, Ad della compagnia veronese.
Per quanto riguarda il ramo danni, il manager ha poi spiegato: “Stiamo andando molto bene per la parte danni, sia in termini di budget che di produzione e anche di Combined ratio. La qualità della produzione danni sulla rete del Banco è veramente molto buona”, ha spiegato il capo azienda.
In riferimento al segmento vita, Minali ha affermato: “Per quanto riguarda il Vita, anche in considerazione delle difficoltà dei mercati e del fatto che è stata cambiata la modalità di consulenza sulla rete del Banco, abbiamo una buona produzione di ramo primo e una meno buona di ramo terzo, ma contiamo di recuperare nei prossimo mesi”.
L’Ad si è dichiarato comunque soddisfatto del “contributo a conto economico dell’operazione” ma ritiene che sia necessario “spingere un po’ di più sulla produzione, anche se questo è un problema abbastanza comune del mercato della bancassicurazione”.
Minali, sempre a proposito della partnership con Banco Bpm, ha sottolineato: “Nel 2021 avremo la possibilità di estendere la nostra partecipazione legata all’accordo di bancassurance con Banco Bpm anche alla rete ex Covea di Bpm, che ci interessa molto perché è nella zona più interessante d’Italia, ovvero la Lombardia, con 600 sportelli. Ambiamo a diventare il partner assicurativo di riferimento di Banco Bpm nel corso del tempo.
Il manager si è soffermato anche sulle altre partnership in corso nella bancassurance, a partire da quella con Ubi. In merito a questo accordo, in scadenza nel 2020, Minali ha fatto che “Con Ubi non abbiamo ancora iniziato a parlare. L’accordo è di ottima qualità; l’operatività è molto buona e stiamo lavorando molto bene”.
Per quanto riguarda l’accordo in essere con Iccrea, anche in questo caso non sono ancora iniziate le trattative per un rinnovo. In proposito, il Ceo di Cattolica ha affermato: “Stiamo aspettando la nascita del gruppo per capire come la nostra partnership potrà evolvere. Questo è un percorso che ha i suoi tempi e anche le sue influenze politiche. Mi pare che Iccrea abbia tuttavia dichiarato in modo molto chiaro che vuole andare verso un gruppo unico.
Questo – ha proseguito il manager – per noi è molto importante perché lavorare con un soggetto piuttosto che con tante piccole banche di credito cooperativo ci facilita l’operatività. Il gruppo unico è un bel passo verso l’efficienza sia per loro che per noi che siamo distributor”.