Proseguono le vendite sul titolo a Piazza Affari, all’indomani della diffusione della trimestrale. Dopo il -3,2% registrato ieri, poco prima delle 11:00 le azioni Fca perdono il 3,8% a 13,23 euro rispetto al +0,6% del Ftse Mib.
Il mercato non premia i conti migliori delle attese e l’annuncio di un dividendo straordinario di 2 miliardi che segue l’incasso di 6,2 miliardi per la cessione di Magneti Marelli.
Analizzando più nel dettaglio i risultati, si nota che la crescita è stata trainata in particolare dalle buone performance in Nord America e in Latam, mentre l’area Emea, l’Asia e Maserati hanno mostrato segnali di debolezza.
In particolare per quanto riguarda l’Europa, il gruppo ha sofferto il passaggio ai nuovi standard Wltp, che ha messo sotto pressione i prezzi per ridurre gli stock. Tale effetto, unito al calo delle consegne, ha più che compensato il mix favorevole, che ha visto un aumento del brand Jeep e minori volumi di Fiat.
Nel corso della conference call, il ceo Mike Manley ha dichiarato di attendersi un miglioramento in area Emea nei prossimi trimestri. Nel quarto trimestre, ci sarà una normalizzazione delle scorte e il focus del gruppo sarà sul pricing, anche se il management ha avvertito che il confronto su base annua potrebbe ancora essere penalizzante.
Altra nota negativa è stata la debole performance di Maserati, che risentito soprattutto del calo delle vendite in Cina. Manley ha comunque rassicurato che il marchio mostrerà segnali di ripresa nella seconda parte del 2019, ribadendo che il prodotto resta competitivo e confermando il target di un Ebit margin del 15% al 2022.
Gli operatori, inoltre non sembrano aver apprezzato la revisione al ribasso della guidance di liquidità netta industriale, ora stimata a 1,5-2 miliardi contro la precedente previsione di 3 miliardi, anche se Fca ha spiegato che il taglio riflette il riallineamento della produzione alla domanda attesa.
Infine, in merito a una possibile aggregazione con un altro player del settore, Manley ha sottolineato che il gruppo si trova in una posizione più forte rispetto al passato e che il piano industriale è realizzabile in autonomia.
Parole che sembrano allontanare eventuali operazioni di M&A nel breve periodo e che, archiviata la cessione di Magneti Marelli, riducono l’appeal speculativo del titolo in un’ottica di breve.
A seguito della diffusione dei risultati, Mediobanca ha abbassato la raccomandazione sul titolo da ‘outperform’ a ‘neutral’ e il target price da 20,1 a 15,1 euro, mentre Banca Imi ha messo il rating e il prezzo obiettivo sotto review.
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, i giudizi degli analisti su Fca si dividono in 13 ‘buy’, 11 ‘hold’ e 3 ‘sell’, con un target price medio a 12 mesi di 18,55 euro pari a un potenziale up side di circa il 40% rispetto alle quotazioni attuali.