Il Cda del social network fondato da Mark Zuckerberg ha presentato ai mercati i dati del terzo trimestre 2018.
I ricavi si sono attestati a 13,7 miliardi, in crescita del 33% rispetto ai 10,3 miliardi registrati nel pari periodo 2017. Una performance che ha beneficiato dell’exploit del fatturato per la pubblicità su mobile, salita dell’88% a 13,5 miliardi (92% dei ricavi totali).
Una dinamica però la più debole degli ultimi sei anni, nonostante abbia retto l’impatto di scandali e crisi. Il re dei social network, impegnato in una lenta, incerta e faticosa trasformazione dell’attività, sta puntando a una nuova maturità, fatta di maggiori controlli e sicurezza impegnando maggiori risorse, proseguendo comunque nella sua espansione, anche se meno rapida.
Aumenta il numero degli utenti, sia giornalieri (1,49 miliardi) che mensili (2,27 miliardi), saliti rispettivamente del 9% e del 10% rispetto al pari periodo 2017.
L’utile netto è di 5,1 miliardi di dollari, in rialzo del 9% su base annua e migliore delle previsioni degli analisti, che si attendevano un utile in linea a quello registrato nel 3Q17, con una marginalità sui ricavi pari al 37,9 per cento.
Mark Zuckerberg ha ammesso che la società, nonostante spese trimestrali aumentate del 53%, è lontana almeno un anno dagli obiettivi interni di prevenzione di abusi e violazioni della privacy nonostante gli sforzi ad oggi profusi.
Il prossimo anno vedrà “significativi investimenti”, ha assicurato Zuckerberg. Ci sarà la progressiva transizione da un servizio oggi “core”, quale News Feed, a un format in evoluzione, con stories e video, nonostante questi ultimi apporti minori ricavi e redditività.
Sarà inoltre un anno importante per i miglioramenti dei meccanismi interni di supervisione, sia impiegando maggior forza lavoro che attraverso interventi di intelligenza artificiale.
Nel mercato after-hours il titolo della società di Menlo Parkle è stato premiato dagli investitori (+4,5%), reazione che lima i protratti ribassi di quest’anno che da luglio hanno eroso il 34% del valore della società in borsa.