Pierrel, l’azienda campana guidata dall’ad Fulvio Citaredo (che vede FinPosillipo e Bootes azionisti rilevanti), è per dirla con l’ad “in movimento lungo i binari della redditività”.
“Gli investitori che stiamo incontrando nel corso del road show per l’aumento di capitale in corso ci hanno più volte posto domande circa le aspettative del top management. Se abbiamo ritenuto di rispondere a questa domanda con i fatti, ovvero anche diventando azionisti in prima persona, è perché siamo ragionevolmente certi che la Società è in linea con i tempi previsti nel piano industriale che indica per l’esercizio in corso un Ebitda di circa 1,8 milioni e per il 2020 un Ebitda di circa 3,4 milioni.
“Credere nella nuova Pierrel, dunque non è un atto di fede”, dice Citaredo il quale ricorrendo ai numeri che l’azienda ha comunicato al mercato lo scorso 10 ottobre ricorda che “Se l’utile netto consolidato (pari a circa 50mila euro a fronte di una perdita netta pari a circa 4,2 milioni nel medesimo periodo dell’esercizio precedente) rappresenta soltanto un segnale, è, invece, un dato di fatto che la debitoria bancaria sia stata azzerata e che sia stato già raggiunta un’apprezzabile stabilità patrimoniale, condizioni favorevoli su cui fondare la prevista crescita strategica.
Dal luglio 2017, grazie al committment degli azionisti rilevanti FinPosillipo e Bootes, che hanno acquistato i crediti vantati dalle banche nei confronti del Gruppo per circa 13 milioni di euro, imputandone circa 8,2 al patrimonio della Pierrel SpA, la Società ha intrapreso un percorso virtuoso per il definitivo risanamento finalizzato al suo rilancio, il cui primo atto numerico ufficiale è stato rappresentato dal bilancio 2017, approvato lo scorso mese di febbraio, che per la prima volta ha registrato un Ebitda positivo.
In sostanza, nell’arco di circa 12 mesi, ossia dall’11 ottobre 2017 (data di approvazione del Piano triennale 2018-2020) ad oggi, abbiamo completamente ribaltato la posizione finanziaria e la struttura patrimoniale del Gruppo, concentrandoci sulle attività commerciali ed industriali e sul fine tuning dei processi interni, conseguendo risultati totalmente in linea con quanto previsto nel Piano.
Finora abbiamo pedissequamente scandito tutti gli step previsti nel Piano e siamo convinti che la strada imboccata continuerà ad essere soddisfacente, come testimoniato dai risultati conseguiti nei primi mesi.
I proventi netti rivenienti dall’aumento di capitale in corso ci consentiranno di realizzare gli investimenti previsti che, ricordo, sono rappresentati principalmente dalla registrazione presso l’FDA di un anestetico dentale a base di una diversa molecola e dal raddoppio della capacità produttiva per il riempimento di anestetico dentale in carpule.
Il primo investimento si affianca alle tante altre registrazioni che abbiamo avviato presso diversi Paesi e che contiamo di ottenere nei prossimi mesi.
L’obiettivo resta quello di incrementare la presenza internazionale ed i volumi di vendita del nostro anestetico dentale a marchio Orabloc, di rafforzare la nostra posizione di leadership, in particolare sui mercati più “alta regolamentazione” ed aumentare la redditività.