Il lancio commerciale dei nuovi servizi a banda ultralarga mobile si preannuncia molto più complicato del previsto, vista l’opposizione dei broadcaster del calibro di Mediaset e Cairo Communication (a cui si aggiunge anche la Rai) alla riassegnazione, alle condizioni attuali, delle risorse in banda 700 Mhz necessarie per fare spazio alla rete 5g.
Il governo sta studiando in queste settimane le contromisure. E sembra ormai certo che nella legge di bilancio, con un apposito emendamento, possa essere cancellata la riserva a favore degli operatori locali.
Mossa che arriva dopo i pareri di Mediaset e Cairo inviati al ministero dello Sviluppo economico nell’ambito dl “Tavolo Tv 4.0” e che fanno seguito ai ricorsi al Tar presentati prima della gara, dopo che l’Authority per le comunicazioni approvò il nuovo Pnaf (Piano nazionale frequenze).
Per soddisfare le esigenze dei due broadcaster sarebbero da bloccare il Pnaf e il decreto di “road map” con la revisione del calendario per liberare le frequenze e i criteri di conversione e riassegnazione dei diritti d’uso ai broadcaster, oggetto di una consultazione pubblica appena lanciata dall’Agcom.
Intorno alle 9.45, il titolo di Mediaset scatta in testa al Ftse Mib con un rialzo del 2,8% a 2,73 euro. Positivo l’avvio anche per Cairo Communication (+1,6% a 2,84 euro) e l’altra società del patron Urbano Cairo, Rcs Mediagroup, in rialzo dell’1% a 0,907 euro.
Performance che portano il Ftse Media Italia a +1,7%, mentre sale dell’1% Piazza Affari.