Frenano nel pomeriggio le Borse europee complice l’avvio non troppo convincente di Wall Street. Intorno alle 15:30 il Ftse Mib avanza di un modesto +0,6%, poco dietro l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%). Poco sopra la parità il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%), mentre il Cac 40 di Parigi viaggia in controtendenza (-0,2%).
La borsa americana ha avviato le contrattazioni in positivo, dopo la buona chiusura della vigilia e in attesa delle trimestrali di Apple e Starbucks che verranno diffuse a mercati chiusi. Sul fronte macro, rallenta ad ottobre la crescita dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti secondo l’incide elaborato da Markit. In lieve calo le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Usa nella settimana al 27 ottobre.
Tonando nel vecchio continente, la Banca d’Inghilterra ha lasciato invariati i tassi d’interesse allo 0,75% con voto unanime. La decisione è in linea con le attese del mercato. Nel comunicato la Banca centrale britannica ha sottolineato nuovamente le incertezze legate alla Brexit spiegando che “la risposta della politica monetaria alla Brexit, non sarà automatica” e che l’esatto impatto della Brexit “non può essere determinato in anticipo”.
Dopo il verdetto della banca centrale inglese la sterlina amplia il rialzo a 1,294 dollari, da una chiusura di ieri a 1,2765 dollari. Anche l’euro è in salita e recupera terreno contro il dollaro (euro/dollaro a 1,1408) sul ritorno di un certo appetito di rischio, rimbalzando dal minimo dei due mesi e mezzo toccato recentemente a 1,1303 dollari.
Tra le materie prime i prezzi del greggio sono in calo, nella quarta settimana consecutiva con segno negativo, in un mercato dove l’aumento dell’offerta di greggio incontra una combinazione ribassista di preoccupazioni sulla crescita economica globale con un mercato azionario debole. Il Brent cala dello 0,5% e viene scambiato a 74,7 dollari, mentre il Wti perde lo 0,4% a 65,1 dollari a barile.
Tornando a Piazza Affari, svettano in cima al listino principale Mediaset (+4,7%), Prysmian (+3,6%) e Telecom Italia (+3%). Ben intonata anche Tenaris (+2%) dopo la trimestrale migliore delle previsioni. In calo i titoli legati al petrolio come Eni (-1,4%) e Saipem (-2,3%).