Piazza Affari chiude in vetta alle Borse europee, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,7% a 19.185,14 punti. Sulla stessa scia l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), mentre il Dax di Francoforte resiste poco sopra la parità (+0,2%). Arretrano invece il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%). I volumi di scambio oggi sono stati ridotti e condizionati dalla festività del 1° novembre.
Intanto Wall Street è positiva dopo le buone trimestrali che stanno guidando il terzo giorno di recupero dopo i pesanti cali accumulati nel mese di ottobre. Il Dow Jones segna il +0,8%, il Nasdaq il +1%, mentre lo S&P 500 guadagna lo 0,7 per cento.
Ottimismo anche grazie alle parole del presidente americano Donald Trump, che in un tweet ha parlato di un “colloquio molto buono” con il presidente cinese Xi Jinping a proposito di commercio e Corea del Nord. Trump ha anche anticipato che i due si incontreranno al prossimo G20.
Sul Forex, l’euro è in salita e recupera terreno contro il dollaro (euro/dollaro a 1,319) sul ritorno di un certo appetito di rischio. La sterlina nel frattempo amplia il rialzo (sterlina/dollaro a 1,297), dopo che la Banca d’Inghilterra ha lasciato invariati i tassi di interesse allo 0,75%, facendo intravedere un percorso di rialzo leggermente più veloce se la Brexit procederà senza intoppi, ma ha messo in guardia da conseguenze imprevedibili se l’addio alla UE dovesse essere “tumultuoso”.
Per quanto riguarda l’Italia, il tema centrale resta lo scontro di Roma con la Commissione Europea sulla manovra. Il Governo dovrà rispondere entro il 13 novembre ai rilievi sulla legge di Bilancio 2019, ampiamente criticata da Bruxelles, che ha definito la situazione del debito italiano una fonte di preoccupazione. Roma continua però a difendere la legge di Bilancio, rivendicandone la valenza espansiva.
Nell’obbligazionario migliora lo spread (differenziale tra il rendimento del Btp e quello del Bund tedesco), scendendo a 297 punti base (-6 pb), con il rendimento del decennale italiano che si posiziona al 3,37 per cento.
Tra le materie prime i prezzi del greggio sono in calo, nella quarta settimana consecutiva con segno negativo, in un mercato dove l’aumento dell’offerta di greggio incontra una combinazione ribassista di preoccupazioni sulla crescita economica globale con un mercato azionario debole. Il Brent cala del 2,6% e viene scambiato a 73,1 dollari, mentre il Wti perde il 2,6% a 63,6 dollari a barile.
Sul fronte macro, rallenta ad ottobre la crescita dell’attività manifatturiera degli Stati Uniti. In lieve calo le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Usa nella settimana al 27 ottobre. Sempre negli States, la spesa per le costruzioni è rimasta invariata a settembre. Infine, nel mese di ottobre l’indice Ism manifatturiero è calato oltre le previsioni.
Tornando a Piazza Affari, chiude in cima al listino principale MEDIASET (+4,4%), seguita da PRYSMIAN (+3,5%). Bene anche STM (+3,3%) e POSTE ITALIANE (+3,2%). Prosegue il recupero TELECOM ITALIA (+2,9%), in scia alla forza del settore Tlc in Europa. In calo i titoli legati al petrolio come ENI (-1,8%) e SAIPEM (-3,4%).