La trimestrale di Facebook (+3,8%) diventa la scusa per un rally di tutto il settore, in attesa della pubblicazione dei risultati di Apple stasera a mercati chiusi.
Il recupero degli ultimi due giorni non impedisce, tuttavia, allo S&P500 di chiudere il peggior mese dal luglio 2011 quello del famoso downgrade di S&P sul debito americano.
L’indice guadagna ieri un punto percentuale, al pari del Dow Jones, mentre il Russell 2000 sale dello 0,3% mantenendosi al di sopra della soglia psicologica dei 1.500 punti.
In forte discesa il VIX (-9%) a 21,2 punti.
Oltre a Facebook, la quale è comunque scesa del 30% rispetto al massimo del 25 luglio, sale tutto il settore tecnologico (+2,4%) e quello delle comunicazioni (+2,1%). Ben intonati anche i comparti sia dei consumi discrezionali (+1,6%) che il finanziario (+1,4%).
Sul fronte obbligazionario, tornano ad alzarsi i rendimenti su tutto l’arco della curva dei tassi. In particolare, la scadenza biennale si apprezza di 4 punti base al 2,88% e quella decennale di cinque al 3,16%.
Petrolio in forte discesa in scia alla pubblicazione delle scorte domestiche in aumento per la sesta settimana consecutiva. Il WTI chiude in calo del 1,3% a 65,3 dollari al barile, livello più basso da inizio agosto e prosegue la sua discesa nella mattinata asiatica fino a $64,95.
Continua, infine, il rafforzamento del dollaro a 1,134 nei confronti della moneta unica.