Il gruppo ha chiuso i primi nove mesi 2018 con ricavi in crescita e un sensibile incremento della marginalità, grazie al miglioramento del mix di vendita, all’ottimizzazione della pianificazione tra i vari impianti produttivi e alla complessiva minore incidenza dei costi variabili.
Il fatturato è aumentato del 3,5% a 444,8 milioni, grazie soprattutto al contributo di 15,9 milioni della neo acquisita Pac Service consolidata a partire dallo scorso 1 gennaio, mentre la flessione dei volumi (-1,3% a 756 mila tonnellate) è stata compensata dall’incremento dei prezzi medi di vendita.
In forte miglioramento i margini operativi, grazie all’effetto prezzi positivo e alla diminuzione del costo medio delle materie prime. L’Ebitda è cresciuto del 51% a 49,8 milioni, con un’incidenza sui ricavi all’11,2% (+350 punti base), mentre l’Ebit è più che raddoppiato a 32,9 milioni, con un ros al 7,4% (+360 puti base).
Più che raddoppiato anche l’utile netto, passato da 12,1 milioni a 24,7 milioni anche grazie ai minori oneri finanziari netti e all’impatto positivo per 3 milioni della valutazione al fair value della Pac Service, che hanno più che compensato il maggior peso delle imposte.
Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto è risultato pari a 21,9 milioni, in diminuzione di 22,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2017.