Banche – Denaro sul settore (+1,1%), bene Banco Bpm (+2,8%) e Ubi (+2%)

Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1,1% e in linea all’omologo europeo (+1,4%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,7%) in una giornata caratterizzata dai volumi ridotti per la festività di Ognissanti.

L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. I mercati attendono l’evolversi del dialogo tra Governo e Commissione Europea dopo la bocciatura della manovra economica da parte di Bruxelles, che nel frattempo ha chiesto spiegazioni sul percorso di riduzione del debito pubblico italiano. L’esecutivo ha poco meno di quindici giorni per rispondere.

In tale contesto lo spread Btp-Bund si prende una pausa riflessiva scendendo sotto i 300 pb (fonte Mts Markets), dando respiro al comparto bancario. Il tutto in attesa che oggi siano resi noti i risultati degli stress test e a pochi giorni dall’entrata nel vivo delle trimestrali.

Nel frattempo, il Governo ha varato il decreto che rinnova fino al 6 marzo 2019 la garanzia pubblica (Gacs) sulla tranche senior nell’ambito delle cartolarizzazioni degli Npl.

Seduta di acquisti per i titoli del listino principali, tra i quali spiccano Banco Bpm (+2,8%) e Ubi (+2%), banche coinvolte negli stress test, così come Intesa Sanpaolo (+1,7%) e UniCredit (+1%).

Sul Mid Cap realizzi su Credem (-1,3%) dopo le ultime sedute positive, con Standard & Poor’s che ha confermato rating e outlook, mentre gli acquisti premiano Popolare Sondrio (+1,9%), che ha rilevato la maggioranza della Cassa di Risparmio di Cento e i cui vertici hanno dichiarato che restano in attesa di norme più chiare prima di trasformarsi in Spa.

Prosegue la risalita di Creval (+2,8%), con il management focalizzato sul rilancio della redditività.

Nuovo rimbalzo per Mps (+3,6%), con la banca che continua ad essere osservato speciale per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’impennata dello spread e al centro di rumor su una potenziale aggregazione.

Tra le Small Cap frena Carige (-2%), il cui cda entro il 12 novembre deciderà come ripristinare i livelli del Total Capital ratio per adeguarlo alle richieste della Vigilanza. Il ministro Tria ha fatto sapere di non vedere per la banca i presupposti per un dissesto, ragione per cui non servono interventi. Riprende la corsa di Banco Desio (+4,4%) dopo lo stop di mercoledì.