Avvio in spolvero per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 10:00 il Ftse Italia Banche segna un rialzo dell’1,7%, dando forza alla buona performance realizzata ieri (+1,1%).
L’andamento beneficia dell’ulteriore restringimento dello spread Btp-Bund a 293 pb, dopo che nella seduta precedente era sceso sotto i 300 pb (fonte Mts Markets). Il tutto in attesa dell’evolversi della trattativa tra Governo italiano e Commissione Europea sulla manovra.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha esortato il premier Giuseppe Conte ad avere un dialogo costruttivo con l’UE, senza andare al muro contro muro, dopo avere firmato il documento della legge di Bilancio.
La performance è sostenuta anche dall’attenuarsi delle tensioni commerciali internazionali in seguito al colloquio avuto tra il presidente americano, Donald Trump, e quello cinese, Xi Jinping, che sembra di buon auspicio per raggiungere un accordo.
Acquisti sui titoli del listino principale, con Banco Bpm (+3,2% a 1,76 euro), UniCredit (+1,4% a 11,60 euro), Ubi (+1,6% a 2,80 euro), Intesa Sanpaolo (+1,1% a 2 euro), il cui superamento degli stress test dell’EBA viene dato per certo. Bene anche Bper (+1,7% a 3,43 euro) e Mediobanca (+0,9% a 7,9%), la cui promozione agli stress test paralleli condotti dalla Bce viene data per sicura.
Stesso scenario sul Mid Cap, con Credem (+2,1% a 5,31 euro), Popolare Sondrio (+1,4% a 2,88 euro), che non hanno riscontrato problemi negli stress test della Bce, Creval (+1,5% a 0,0964 euro) e Mps (+1% a 1,52 euro).
Tra le Small Cap Carige viaggia sulla parità a 0,0048 euro, con la banca che secondo indiscrezioni è l’unica che ha avuto delle difficoltà. La banca ligure, su diktat di Francoforte, entro il 30 novembre dovrà predisporre un nuovo piano di conservazione del capitale per ripristinare i requisiti patrimoniale, in particolare il Total Capita ratio. Il cda entro il prossimo 12 novembre deciderà come muoversi in tal senso.