Apertura generalmente positiva a Wall Street in scia all’allentarsi delle tensioni tra Usa e Cina e dopo il Job Report di ottobre.
Dopo pochi minuti di scambi, S&P e Dow Jones avanzano dello 0,6-0,7% mentre il Nasdaq è leggermente più attardato a +0,3%, appesantito dalla performance di Apple.
Il Job Report ha mostrato una crescita oltre le attese dei non farm payrolls, mentre il tasso di disoccupazione e i salari si sono attestati in linea con il consensus.
Il dato è l’ultimo di questo tipo prima delle elezioni di mid-term, nelle quali verranno giudicati i primi due anni di amministrazione Trump, e sostiene le aspettative su un ulteriore rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed nel mese di dicembre.
Nel dettaglio, a ottobre sono stati creati 250 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, contro una media del consensus pari a 200 mila e una rilevazione di settembre rivista da 134 a 118 mila unità.
Il tasso di disoccupazione è invece rimasto sui minimi di 48 anni al 3,7% mentre il salario medio orario, su base annua, è aumentato del 3,1%, come atteso dagli analisti, segnando il migliore aumento annuale in quasi dieci anni.
Il dato macro rafforza il biglietto verde arretra nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro sceso nuovamente in area 1,141 e il dollaro/yen in recupero a 113.
Intanto, sul fronte delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il presidente americano Trump ha lanciato dei segnali distensivi dopo la conversazione telefonica avuta con Xi Jinping, definita molto positiva.
L’intenzione del presidente Usa sarebbe quella di raggiungere un accordo con Pechino a margine del G20 di Buenos Aires di fine novembre, quando incontrerà il presidente cinese.
Tra le materie prime, le quotazioni del greggio continuano a calare con il Brent (-0,3%) a 74,8 dollari e il Wti (-0,1%) a 65,2 dollari, avviandosi verso una chiusura settimanale in territorio negativo prima dell’entrata in vigore delle sanzioni Usa sull’export iraniano di greggio.
Da queste ultime, secondo indiscrezioni, saranno però esclusi otto paesi, tra cui India e Cina, che in cambio però procederanno a ridurre gradualmente gli acquisti del greggio di Teheran.
Questo sostiene la pressione ribassista sul prezzo del greggio, in quanto probabilmente verrà meno l’obiettivo di azzeramento dell’export iraniano indicato dall’amministrazione Usa.
Sull’azionario, partenza in rosso per APPLE (-4,5%) dopo che i risultati del terzo trimestre hanno deluso le attese per quanto riguarda la guidance del 4Q 18 e le vendite di iPhone.
Positivi invece i petroliferi EXXONMOBIL (+1%) e CHEVRON (+4%) dopo conti trimestrali al di sopra delle attese.
Infine, in rally STARBUCKS (+10,1%) che ha riportato nel terzo trimestre il maggiore incremento delle vendite da oltre un anno.