Nel quarto trimestre dell’anno fiscale chiuso al 30 settembre Apple ha ottenuto risultati migliori rispetto alle attese degli analisti, con ricavi in aumento del 20% a 62,9 miliardi di dollari (contro 61,6 previsti) e utili diluiti per azione pari a 2,91 dollari (+41%) a fronte di 2,78 stimati.
Nonostante ciò il titolo è scivolato nelle contrattazioni after hours, arrivando a perdere il 6,5% per un mix di fattori negativi.
Da una parte le previsioni sui ricavi del prossimo trimestre hanno deluso le attese, attestandosi nella forchetta 89-93 miliardi, a causa delle incertezze legate alla disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina. Questo perché i dazi potrebbero pesare sia sulle vendite nel Paese asiatico, terzo mercato dopo Usa ed Europa, sia sui margini del colosso di Cupertino.
Inoltre, le vendite di iPhone nel trimestre chiuso il 30 settembre hanno sottoperformato rispetto alle previsioni, fermandosi a 46,89 milioni di unità contro 47,5 stimati.
Infine, il gigante della Mela ha reso noto che nel prossimo anno fiscale non comunicherà più i dati sulla quantità di iPhone, iPad e Mac venduti. Una decisione che, in concomitanza con il dato dell’ultimo trimestre, ha destato perplessità negli operatori, in quanto sembra legata ad un tentativo di “nascondere” l’andamento sostanzialmente stagnante delle vendite di smartphone. A maggior ragione, considerando che Apple ha sempre diffuso con orgoglio questo genere di dati finché sono stati superiori alle previsioni.
Tuttavia, bisogna sottolineare che la mossa potrebbe essere dettata anche dalla progressiva modifica del business model dell’azienda, sempre più incentrato sulla vendita di servizi come App Store, Apple Music e iCloud.
Per concludere, si segnala che Morgan Stanley ha tagliato il target price sul titolo da 247 a 226 dollari.