Partenza in ribasso per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 09:45 il Ftse Italia Banche segna un ribasso dell’1,3 per cento.
L’andamento potrebbe essere influenzato da qualche presa di profitto dopo il rimbalzo di oltre il 6% della scorsa ottava, grazie anche alla performance di venerdì che aveva beneficiato delle attese positive, poi confermate dai numeri, della buona resilienza mostrata dalle banche italiane agli stress test condotti dall’EBA.
Tuttavia, l’attenzione degli investitori resta concentrata soprattutto sull’esito del dialogo tra Governo italiano e Commissione Europea sulla manovra, con Roma che ha disposizione poco più di una settimana per riformulare il testo della legge di Bilancio.
Lo scorso 2 novembre il premier, Giuseppe Conte, ha fatto presente che incontrerà il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, nelle prossime settimane. “Ci tengo a illustrargli personalmente i contenuti della manovra, frutto di un lavoro serio e responsabile”, ha affermato Conte.
Domani si riunirà l’Ecofin, che raggruppa i ministri delle Finanze dei Paesi UE. Meeting in cui Giovanni Tria cercherà di illustrare ai colleghi europei la bontà della manovra e che il 2,4% del rapporto deficit/Pil rappresenta un limite massimo per il 2019.
In tale scenario il mercato resta in posizione di attesa, con lo spread che per il momento resta sotto i 300 pb, seppure in rialzo sopra i 290 punti base rispetto allo scorso venerdì. (fonte Mts Markets).
Vendite su tutti i titoli del listino principale, con Intesa Sanpaolo (-1,6% a 1,97 euro) su cui Goldman Sachs ha portato la raccomandazione da ‘neutral’ a ‘sell’ con target price a 1,95 euro, Bper (-3,1% a 3,41 euro) su cui Goldman Sachs ha ridotto il giudizio da ‘neutral’ a ‘sell’ con prezzo obiettivo a 3 euro, UniCredit (-0,8% a 11,71 euro), Ubi (-0,7% a 2,81 euro), Banco Bpm (-0,7% a 1,76 euro) e Mediobanca (-0,7% a 7,88 euro).