Intorno alle 16:00 Milano resta attardata rispetto alle altre Borse europee, con il Ftse Mib in flessione dello 0,4 per cento. Flat il Dax di Francoforte, lievemente positivi invece il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%).
Avvio contrastato, nel frattempo, per Wall Street, con S&P 500 e Dow Jones in frazionale rialzo mentre il Nasdaq cede l’1 per cento. Il tutto in attesa delle elezioni di mid-term di domani che potrebbero confermare o meno la supremazia repubblicana negli Stati Uniti anche nella seconda parte del mandato presidenziale.
Giovedì, invece, l’attenzione si sposterà sulla Fed nel 2018, che dovrebbe confermare il rialzo dei tassi nel meeting di dicembre e definire le prossime mosse per il 2019, dopo il solido job report di venerdì, che ha evidenziato una crescita annua dei salari medi a livelli record da nove anni e mezzo e un aumento degli occupati superiore alle attese.
Guardando in Europa, si attendono in settimana le revisioni ufficiali sulle stime di crescita, mentre si apre oggi la discussione dell’Eurogruppo e poi quella dell’Ecofin sulla manovra italiana. Sull’obbligazionario, intanto, lo spread Btp-Bund resta in area 288 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,30 per cento.
Sul Forex l’euro/dollaro torna in area 1,14, poco mosso come il cambio fra biglietto verde e yen resta a 113,2. In rialzo la sterlina, a 1,3 dollari e 0,875 nei confronti della moneta unica, sulla notizia che le trattative per la Brexit potrebbero sbloccarsi dopo due settimane di stallo.
Tra le materie prime, accelerano le quotazioni del greggio nel giorno in cui scattano le sanzioni Usa all’Iran, con il Brent (+1,1%) a 73,7 dollari e il Wti (+0,8%) a 63,7 dollari.
A Piazza Affari vendite su STM (-2,9%) che ha avviato un programma di acquisto di azioni proprie e BPER (-2,9%) penalizzata dal downgrade di Goldman Sachs da neutral a sell con target price abbassato da 4,10 a 3 euro.
Sottotono le banche, FERRAGAMO (-2%), PRYSMIAN (-1,9%) e BREMBO (-1,8%). In vetta al Ftse Mib SAIPEM (+2,1%) e FCA (+1,8%), quest’ultima nonostante il calo delle immatricolazioni in Italia (-16,8%) a ottobre, dopo il balzo di venerdì sull’onda dell’andamento positivo delle vendite negli Stati Uniti. Ben intonata anche CAMPARI (+1,6%), positiva ITALGAS (+1,4%) dopo i risultati mentre arretra FERRARI (-0,8%) dopo i conti.