Fineco ha archiviato il terzo trimestre 2018 con una solida performance delle commissioni nette, salite a 72,7 milioni (+4,3% rispetto al periodo di confronto). Positivo anche l’apporto del margine di interesse (+3,8% annuo a 69,9 milioni). Dinamiche che hanno determinato un margine di intermediazione pari a 153 milioni (+3,2% rispetto al terzo trimestre 2017). Il periodo si è chiuso con un utile netto di milioni 52,6 milioni (+12,3% a/a).
“Siamo particolarmente soddisfatti di archiviare i nove mesi 2018 con un utile in forte rialzo, grazie a un modello di business diversificato e a una strategia che si concentra sulla sostenibilità di lungo periodo della crescita della banca. Risultati che giungono in una fase di mercato molto complessa che Fineco sta affrontando con un rafforzamento della propria efficienza operativa e con un aumento della produttività della propria rete di consulenti, con un’attenzione particolare alla qualità, alla trasparenza e all’innovazione che da sempre la contraddistinguono”.
È con queste parole che Alessandro Foti, Ceo di Fineco, ha commentato i risultati del terzo trimestre 2018.
Le commissioni nette della banca multicanale, nel periodo luglio-settembre, hanno registrato una crescita su base annua del 4,3% a 72,7 milioni. L’andamento è stato sostenuto principalmente dal progresso delle commissioni di gestione grazie al progressivo incremento delle masse gestite e all’incidenza dei “Guided products & services” sul totale degli asset under management. Occorre evidenziare che nel periodo in esame la controllata Fineco AM ha iniziato la propria operatività e pertanto le commissioni nette beneficiano del contributo positivo apportato dalla stessa.
Buona la dinamica del margine di interesse (+3,8% a 69,9 milioni rispetto al terzo trimestre 2017), sostenuto dall’aumento della raccolta e da una maggiore incidenza dell’attività di lending.
Il margine di intermediazione è salito così a 153 milioni (+3,2% rispetto al corrispondente periodo del 2017).
La crescita dei costi operativi (+11,6% a 59,7 milioni rispetto al periodo luglio-settembre 2017) è connessa all’ampliamento dell’attività, considerando anche l’inizio dell’attività di Fineco AM. Nel dettaglio, il costo del personale è aumentato a 23,2 milioni (+17,4% annuo), mentre gli altri costi sono saliti a 36,5 milioni (+8,2% a/a).
Le dinamiche sopra esposte hanno determinato un risultato netto di gestione pari a 92,4 milioni (-0,9% rispetto al terzo trimestre 2017), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti in calo a 0,9 milioni (-43,2% annuo).
Il saldo della gestione straordinaria risulta negativa ma in miglioramento a 16,8 milioni (-22,5 milioni nel terzo trimestre 2017) e include 14,3 milioni legati al contributo ordinario annuo ai Sistemi di Garanzia dei Depositi (12,4 milioni nel periodo di confronto).
Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 52,6 milioni, con un significativo progresso del 12,3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Al netto delle componenti non ricorrenti, l’utile netto sarebbe stato pari a 53,6 milioni (52,7 milioni nel terzo trimestre 2017).
Dal lato della solidità patrimoniale, il Cet1 transitional al 30 settembre si attesta al 20,46% (20,77% a fine 2017).