Borse europee deboli in questa prima parte di seduta, mentre i futures di Wall Street puntano verso un’apertura in ribasso nel giorno delle elezioni di mid-term.
Intorno a mezzogiorno il Ftse Mib di Milano cede lo 0,8% in area 19.100 punti, in attesa delle trimestrali di Intesa Sanpaolo ed Enel. Flessioni più contenute per il Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre l’Ibex 35 di Madrid cede l’1 per cento.
A livello internazionale l’attenzione è focalizzata sulle questioni politiche, in primis sul voto negli Stati Uniti a due anni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Gli operatori si attendono che i democratici conquistino la Camera, mentre i repubblicani dovrebbero mantenere il controllo sul Senato.
Nel frattempo, i mercati tengono un occhio puntato anche verso la Gran Bretagna, dove Theresa May è ancora al lavoro per raggiungere un accordo sulla Brexit.
Giovedì, invece, il focus si sposterà sulla Federal Reserve, che dovrebbe confermare il rialzo dei tassi di interesse a dicembre e fornire indicazioni di politica monetaria per il 2019.
Sullo sfondo permangono le questioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Pechino ha ribadito di essere pronta a discutere di una soluzione con Washington e, secondo alcune indiscrezioni, venerdì dovrebbero tenersi colloqui tra i vertici dei due paesi prima che i rispettivi presidenti, Donald Trump e Xi Jinping, si incontrino al G20 a Buenos Aires a fine mese.
Sul Forex l’euro/dollaro viaggia in area 1,14 dollari, dopo i dati sulla crescita nel mese di ottobre, che hanno evidenziato il ritmo di espansione inferiore da oltre due anni e quelli poco sopra le attese sui prezzi alla produzione. Poco mosso anche il cambio fra biglietto verde e yen, sopra quota 113, così come il dollaro/sterlina a 1,30.
Tra le materie prime, deboli le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 62,9 e 72,9 dollari al barile mentre l’oro resta sopra 1.230 dollari l’oncia.
Nel comparto obbligazionario lo spread Btp-Bund si riavvicina a 300 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 3,39%, dopo che ieri l’Eurogruppo ha chiesto all’Italia di modificare la manovra e di rispettare le regole condivise prima della scadenza fissata per il 13 novembre.
Tornando a Piazza Affari, svetta CAMPARI (+3,3%) dopo i conti, nonostante la flessione delle vendite nei primi 9 mesi del 2018 (-2,5% su base annua). In rialzo anche MEDIASET (+2,6%) che ha esercitato l’opzione put di cessione a Sky della società R2, la piattaforma operation di Premium. Intanto, le banche starebbero lavorando a una potenziale fusione tra Mediaset e la francese TV France 1. Diffusi inoltre i dati sulla raccolta pubblicitaria dei primi nove mesi 2018.
Sottotono FERRARI (-2,9%) all’indomani dei risultati, sottotono i bancari tra cui UBI (-2,6%), che pubblicherà domattina i conti. Attesi pure i dati al 30 settembre di INTESA (-1,2%) e FINECO (-0,7%).