Prima Industrie – Il mix prodotto frena la redditività nei 9M 2018

Il gruppo ha chiuso i primi nove del 2018 con ricavi in aumento del 6% a 318,3 milioni (+9,2% a cambi costanti), grazie soprattutto alla buona performance in area Emea (+24%).  In crescita del 3,2% l’Ebitda adjusted a 31,3 milioni, mentre l’Ebit adjusted è aumentato dell’11,2% a 19,6 milioni. L’utile netto è cresciuto del 19% a 14,4 milioni, beneficiando di un provento di natura straordinaria di 7 milioni. In aumento a 94,8 milioni l’indebitamento finanziario netto, per i maggiori fabbisogni di circolante a sostegno della crescita dei volumi prevista nel prossimo trimestre.

Prima Industrie ha archiviato i primi nove mesi 2018 con ricavi in crescita del 6% a 318,3 milioni (+9,2% a cambi costanti), trascinati soprattutto dal +23,8% a 195,8 milioni registrato in area Emea. In calo, invece, il fatturato nelle Americhe (-20,6% a 77,1 milioni), penalizzato dal Forex (-5,3% a cambi costanti) e dal settore automotive.

Vendite in diminuzione, infine, anche in area Apac (-16,5% a 45,4 milioni), principalmente a causa di un rallentamento nell’acquisizione ordini in Cina, oltre allo spostamento a trimestri successivi di un’importante commessa nel settore automotive.

A livello di gestione operativa, la redditività è stata influenzata da un mix prodotto che ha visto prevalere le macchine destinate al settore sheet metal fabrication rispetto alle macchine destinate all’industria automotive.

L’Ebitda adjusted ha segnato un +3,6% a 31,3 milioni, con una marginalità al 9,8% (-20 punti base), escludendo costi non ricorrenti per 1,9 milioni (0,5 milioni nel pari periodo 2017) legati a consulenze professionali, alla rilocalizzazione dello stabilimento finlandese e alla ristrutturazione della filiale tedesca.

L’Ebit adjusted, invece, è aumentato dell’11,2% a 19,6 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 6,1% (+20 punti base).

Il periodo si è chiuso con un utile netto salito del 18,9% a 14,4 milioni, beneficiando soprattutto di un provento straordinario di 7,2 milioni legato alla plusvalenza derivante dalla cessione integrale della partecipazione in Eps Sa.

Dal latro patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è risultato pari a 94,8 milioni, in aumento rispetto ai 69,6 milioni al 31 dicembre 2017, riflettendo l’incremento del capitale circolante in relazione ai maggiori volumi attesi nell’ultimo trimestre dell’esercizio, l’investimento in Lead Laser e la distribuzione di dividendi.

Infine, l’acquisizione ordini del gruppo nei primi nove mesi dell’anno è stata pari a 339,5 milioni, in calo rispetto ai 351 milioni del pari periodo 2017 complice un rallentamento nel terzo trimestre. A fine settembre il portafoglio ordini ammonta a 188 milioni, in linea rispetto al pari periodo del 2017.