Il Cda di Risanamento, attiva nello sviluppo e nella riqualificazione immobiliare, ha approvato ieri sera a mercati chiusi i conti relativi al periodo gennaio-settembre dell’esercizio in corso.
Nel periodo in esame il gruppo milanese ha registrato un fatturato pari a 1 milione (1,6 milioni al 30 settembre 2017).
Si sono ridotti di conseguenza anche i margini, l’Ebitda e l’Ebit hanno messo infatti in evidenza rispettivamente un deficit di 10 milioni (-9,4 milioni nei 9 mesi 2017) e di 11,5 milioni (-10,7 milioni nei 9 mesi 2017).
Il conto economico si è chiuso infine con una perdita netta di 18,2 milioni contro un rosso di 15,9 milioni.
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 658,3 milioni in calo rispetto ai 631 milioni di fine dicembre 2017.
Come già annunciato dalla società nelle precedenti relazioni finanziarie intermedie, la principale fonte di reddito di Risanamento è rappresentata dall’iniziativa di sviluppo di Milano Santa Giulia. Pertanto i risultati economici del gruppo dovranno essere valutati in un’ottica di medio/lungo periodo poiché gli investimenti sostenuti daranno luogo a ritorni non immediati in termini sia economici, sia finanziari. La società si attende quindi di chiudere un 2018 con il segno negativo e sostanzialmente in linea rispetto al dato evidenziato nel 2017 al netto delle poste straordinarie positive non ricorrenti registrate durante lo scorso anno.