Utility – Comparto poco mosso (+0,3%), bene Italgas dopo i conti (+1,3%)

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato con un +0,3 per cento, sottoperformando il corrispondente indice europeo (+0,7%) ma in controtendenza rispetto al Ftse Mib (-0,6%).

Sul principale indice italiano pesano le vendite sul comparto bancario. Il mercato aveva infatti già scontato durante la scorsa seduta le positive attese riguardanti i risultati degli stress test sui quattro principali istituti italiani, resi noti poi venerdì dopo la chiusura dei mercati.

Non solo prese di beneficio ma anche vendite in scia al clima di incertezza che permane intorno alla manovra italiana. Si ricordano l’appuntamento dell’Eurogruppo per discutere sulla legge di bilancio proposta dal governo Lega-M5S e la riunione dell’Ecofin prevista per la giornata di oggi.

Il rendimento dei Btp a dieci anni si attesta al 3,32%, con lo spread contro il decennale tedesco a 289 punti base (-2 punti base rispetto alla chiusura di venerdì).

Tra i titoli del settore utility presenti nel Ftse Mib le migliori è stata Italgas (+1,3%), che ha registrato nel terzo trimestre 2018 un utile netto di 76 milioni, in aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 e superiore del 5,1% rispetto alle stime di consensus. La società ha anche deliberato il rinnovo del Programma EMTN, avviato nel 2016 e successivamente rinnovato nel 2017, per un controvalore massimo complessivo di 3,5 miliardi.

Segue in frazionale rialzo Snam (+0,8%), che prosegue il piano di acquisto di azioni proprievenendo così a detenere il 4,41% del capitale sociale. La società domani mattina, prima dell’apertura di piazza Affari pubblicherà i conti relativi al periodo luglio-settembre dell’anno in corso (vedi – Snam – Consensus terzo trimestre 2018).

Enel chiude in progresso di mezzo punto percentuale. La società a mercati chiusi i conti relativi al periodo luglio-settembre dell’anno in corso (vedi – Enel – Consensus terzo trimestre 2018).

Terna chiude in area di parità (-0,1%), in frazionale ribasso A2A (-0,9%).

Tra le Mid Cap ha fatto meglio Ascopiave (+2,5%), che sta valutando un’alleanza con Italgas attraverso una joint venture nelle reti del gas.

In coda alle società a media capitalizzazione del settore Erg (-1,2%) ed Hera (-1,3%).

In territorio negativo tutte le Small Cap. K.R. Energy ha fatto meno peggio, in flessione dello 0,7 per cento.

In coda TerniEnergia (-2,2%), che ha approvato i conti dei primi nove mesi del 2018 da cui emergono margini operativi in miglioramento.

Infine si riporta che lo scorso mese la domanda di gas naturale in Italia è stata pari a circa 4,8 miliardi di metri cubi, con un calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2017. Un decremento che segue il forte aumento su base tendenziale (+5,3%) rilevato a settembre. Inoltre nella prima settimana del mese in corso le quotazioni del gas naturale presso il Punto di scambio virtuale (Psv) si stanno muovendo intorno a 23,8 €/MWh, cioè il 18,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2017 ma il 17,2% in meno rispetto a inizio ottobre.