Il gruppo ha archiviato il terzo trimestre dell’esercizio 2018 con ricavi in crescita del 12% a 660,1 milioni, mentre Editda (+5,7%) ed Ebit (-0,1%) si sono attestati rispettivamente a 120,1 e a 80,7 milioni registrando un calo della marginalità. L’utile netto ha segnato un -4,5% 57,1 milioni, mentre l’indebitamento finanziario netto è diminuito di 22,4 milioni a 240,7 milioni.
Brembo ha chiuso il terzo trimestre 2018 con risultati leggermente superiori al consensus a livello di ricavi, mentre i margini operativi e l’utile sono stati leggermente inferiori alle attese.
Il fatturato è cresciuto del 12% (+13,1% a parità di cambi) a 660,1 milioni (639,4 milioni il consensus), trascinati dal +10,4% a 506,1 milioni del settore delle applicazioni per autovetture e dal +23,7% a 66,1 milioni di quelle dei veicoli commerciali. Bene anche le applicazioni per motocicli (+17,5% a 60,4 milioni), mentre le competizioni hanno segnato un +5,7% a 27,3 milioni.
A livello geografico, in Europa si segnala il buon andamento in Germania (+5,4%) e in Francia (+38,4%) e Gran Bretagna (+14%), mentre le vendite sono diminuite in Italia (-6%). L’Asia ha confermato il trend di crescita, con l’India salita del 18,1%, la Cina del 9,6% e il Giappone del 6,3 per cento.
Positivo anche il contributo del mercato nordamericano (Stati Uniti, Messico e Canada), che ha segnato un +21,3%, mentre il Sudamerica (Brasile e Argentina) ha riportato una contrazione del 10,9 per cento.
Per quanto riguarda la gestione operativa, i margini sono risultati leggermente inferiori alle attese, ancora parzialmente frenati dai costi di ramp up dei nuovi impianti, ormai vicini a raggiungere la piena capacità produttiva.
L’Ebitda è cresciuto del 5,7% a 120,1 milioni (122,4 milioni il consensus), con un’incidenza sul fatturato in calo al 18,2% (-110 punti base), mentre l’Ebit è rimasto sostanzialmente stabile a 80,7 milioni (85 milioni il consensus), con un ros al 12,2% (-150 punti base).
Il trimestre si è chiuso con una flessione dell’utile netto del 4,5% a 57,1 milioni (64,3 milioni il consensus), complice l’incremento degli oneri finanziari netti e del tax rate passato dal 21,7% al 24,1 per cento.
Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto è diminuito meno delle attese a 240,7 milioni (232,2 milioni il consensus), rispetto ai 263,1 milioni al 30 giugno 2018.