Interpump – Ricavi e margini in crescita double-digit nel 3Q 2018

Il gruppo ha archiviato il terzo trimestre del 2018 con risultati migliori delle attese, registrando l’ottavo trimestre consecutivo di crescita organica double-digit. Il fatturato è aumentato del 19,3% a 310,1 milioni, beneficiando dell’apporto positivo soprattutto del settore Olio. Incremento a doppia cifra anche dei margini operativi, con l’Ebitda che ha segnato un +19,3% a 73 milioni e l’Ebit un +24% a 60,5 milioni. Forte miglioramento dell’utile netto, balzato del 31% a 43 milioni.

Interpump ha chiuso il periodo luglio-settembre registrando l’ottavo trimestre consecutivo di crescita organica a doppia cifra, con risultati che hanno battuto le attese degli analisti.

Nel dettaglio, il fatturato consolidato è aumentato del 19,3% a 310,1 milioni (296,7 milioni il consensus), trainato soprattutto dal +22,8% a 202,1 milioni registrato dal settore Olio, mentre il settore Acqua ha segnato un +13,3% a 108 milioni.

A parità di area di consolidamento e di cambi, il settore Olio è cresciuto del 14,1% e il settore Acqua del 13,1%, per un totale del +13,8%, mentre l’effetto cambi ha pesato negativamente per 1,7 milioni quasi totalmente nel settore Olio.

A livello di aree geografiche, la crescita è stata sostenuta in particolare dal +29,8% a 117,3 in Europa (esclusa l’Italia che ha segnato un -1,4% a 46,3 milioni) e dal +17,9% a 80,3 milioni in Nord America, con i contributi positivi anche del Far East e Oceania (+16% a 35,7 milioni) e del Resto del Mondo (+28,8% a 30,4 milioni).

Meglio delle attese i margini operativi, con l’Ebitda che ha segnato un +19,3% a 73 milioni e un’incidenza sul fatturato stabile al 23,5%, complice la maggiore crescita del settore Olio caratterizzato da una redditività inferiore rispetto al settore Acqua.

L’Ebit, invece, è aumentato del 23,8% a 60,5 milioni (battendo del 10,8% il consensus), con un ros al 19,5% (+70 punti base).

Il trimestre si è chiuso con un balzo dell’utile netto del 30,8% a 43 milioni (35,9 milioni il consensus), anche grazie a una riduzione del tax rate passato dal 30,8% al 27,2 per cento.

Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto è diminuito, leggermente meno delle attese, attestandosi a 277 milioni (268 milioni il consensus) rispetto ai 296 milioni al 30 giugno 2018.