La maison di moda americana ha chiuso lo scorso 29 settembre il secondo trimestre dell’esercizio fiscale 2018/2019 con vendite in aumento del 9,3% a 1,25 miliardi di dollari, grazie al contributo per 116,7 milioni di dollari derivanti dalle vendite di Jimmy Choo, entrata nel gruppo lo scorso novembre 2017.
Un risultato che manca le stime di Wall Street e che sconta la contrazione di circa il 10% delle vendite retail in Europa e del 22,6% di quelle wholesale nell’area Emea.
La gestione chiude con un utile netto pari a 137,6 milioni di dollari, a fronte dell’utile netto di 202,9 milioni di dollari del trimestre di confronto. L’Eps si riduce da 1,34 dollari per azione a 0,92 dollari per azione.
Considerando l’intero semestre, il fatturato ammonta a 2,45 miliardi di dollari, in aumento del 17 per cento. L’utile netto si riduce da 328,4 a 324 milioni di dollari, portando l’Eps da 2,14 dollari per azione a 2,17 dollari per azione.
Per l’esercizio in corso, il management alza la guidance sugli Eps adjusted da 4,95 dollari per azione a 5,05 dollari per azioni. Una correzione che riflette una performance migliore per entrambi i marchi, Michael Kors e Jimmy Choo. Il fatturato netto del 2018/2019 dovrebbe invece raggiungere i 5,125 miliardi di dollari, di cui 580-590 milioni di dollari provenienti dalle vendite di Jimmy Choo.
John D. Idol, ceo di Michael Kors, ha così commentato i dati: “Mentre entriamo nella seconda metà dell’anno fiscale 2019, non vediamo l’ora di dare il benvenuto a Versace all’interno del nostro gruppo. Con l’acquisizione di Versace abbiamo costruito uno dei più importanti gruppi di lusso della moda al mondo in un solo anno”.
E aggiunto: “Questo è un momento davvero notevole e storico per la nostra azienda
e non vediamo l’ora di completare questa acquisizione di trasformazione nei prossimi mesi.”
Si ricorda a tal proposito che, lo scorso settembre la casa di moda statunitense ha raggiunto un accordo per rilevare il controllo di Versace, mettendo sul piatto circa 2 miliardi di dollari (1,7 miliardi di euro).
Dopo la pubblicazione dei conti, risultati al di sotto delle attese degli analisti, il titolo di Michael Kors, quotato a Wall Street, cede l’1,46% scambiando a 57,45 dollari (NYSE +0,45%), dopo aver perso oltre l’11% nel pre market.