Gli investimenti per il settore delle telecomunicazioni non subiranno una crescita ulteriore nei prossimi due anni, data la mancanza di chiarezza da parte degli operatori. Lo afferma Moody’s Investors Service in un report.
La società di rating, pur ritenendo che gli investimenti nello spettro rimarranno il maggior driver di spesa in questa prima fase, si attende una crescita moderata senza considerare possibili aggregazioni tra gli operatori europei.
Secondo Moody’s la diffusione commerciale del 5G è prevista non prima del 2020 in Europa, circa due anni più tardi di Usa e Asia. Il passaggio al 5G non dovrebbe inoltre comportare un incremento nei ricavi per il periodo 2020-2025.
Detto ciò, le telco meglio preparate all’arrivo del 5G, avendo già presentano chiari e ben definiti piani di investimento nella fibra (come Swisscom, Orange, Telia, KPN, Telefonica e Altice) vedranno fin da subito i benefici.
Al contrario per le società (come BT, Deutsche Telekom e Telecom Italia) in cui i piani di investimenti nella fibra e nella banda larga ultraveloce non sono ancora chiaramente definiti, secondo l’agenzia di rating potrebbe essere necessario “un ulteriore incremento degli investimenti nel lungo periodo”.