Nei primi nove mesi del 2018 il gruppo romano ha riportato ricavi pari a 2,2 miliardi, in progresso su base annua del 6,7%, per effetto principalmente dei maggiori ricavi da vendita e prestazione di energia elettrica e gas (+106 milioni).
Una crescita che si amplifica poi in termini di redditività, con l’Ebitda che sale da 625,8 milioni a 685,2 milioni (+9,5% vs 9M 2017) e il relativo margine attestatosi al 31,5%.
Il breakdown della redditività evidenzia una crescita double digit delle Infrastrutture Energetiche (+15,5%) e dell’Idrico (+11%). Nel dettaglio, l’Ebitda delle Infrastrutture Energetiche ha registrato un incremento di 37 milioni grazie al risultato della società Areti, a seguito delle dinamiche tariffarie. La redditività del settore Idrico ha beneficiato invece degli incrementi registrati da Acea Ato2 (+14 milioni), Acea Ato5 (+5 milioni) e dalle altre società partecipate, consolidate a patrimonio netto per 7 milioni.
Dinamiche positive anche per il Commerciale e Trading (+9,4%) e Ambiente (+2,6%). Si riduce invece la marginalità dell’Estero (-0,9%), dell’Ingegneria e Servizi (-24,7%) e della capogruppo, che presenta un deficit di 17 milioni.
L’Ebit risulta pari a 381 milioni (+30,8% a/a), beneficiando di minori ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni (304,2 milioni nei 9M 2018 vs 334,6 milioni nei 9M 2017). Si sono infatti ridotti gli accantonamenti al Fondo Svalutazione Crediti a seguito della svalutazione operata nel 2017 di una parte dei crediti verso Gala e gli accantonamenti effettuati al fondo rischi, quest’ultimi in linea con il programma di esodo e mobilità. Inoltre, si segnala anche il rilascio di una quota parte del fondo rischi accantonato per Gori.
L’incremento degli oneri finanziari netti, in progresso del 28,2% a 65,9 milioni, è stato invece in parte compensato dai proventi dalle partecipazioni per 9,4 milioni. Il costo globale medio “all in” del debito del gruppo si è fissato al 2,2% mentre al 30 settembre 2017 era pari al 2,6%.
Il conto economico si è chiuso infine con un utile netto di 215 milioni (+40,7% sui 153 milioni nei 9M 2017).
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziaria netto era pari a 2,6 miliardi (2,4 miliardi a fine 2017).
Nel periodo gennaio-settembre 2018 gli investimenti hanno assorbito 413 milioni, in progresso del 12% su base annua, così ripartiti: Idrico 225 milioni, Infrastrutture Energetiche 156 milioni, Commerciale e Trading 9 milioni, Ambiente 13 milioni, Estero 4 milioni, Ingegneria e Servizi 0,8 milioni, Capogruppo 5 milioni.Per quanto riguarda l’outook, sulla base dei risultati raggiunti al 30 settembre 2018 il gruppo ha rafforzato la guidance comunicata al mercato. Il management di Acea ha infatti annunciato di attendersi un Ebitda in crescita del 6%, mentre la guidance comunicata giugno 2018 indicava un +5 per cento. Gli investimenti per il 2018, pari a 532 milioni, e l’indebitamento finanziario netto target di 2,6 milioni sono stati invece confermati.