Buzzi Unicem – Ricavi stabili nei 9M 2018, target sull’Ebitda rivisto al ribasso

Il consiglio di amministrazione della società ha esaminato i dati relativi ai ricavi e la posizione finanziaria netta al 30 settembre 2018, rivedendo anche leggermente al ribasso la guidance 2018 sull’Ebitda.

Nei primi nove mesi dell’esercizio, Buzzi Unicem ha realizzato un fatturato sostanzialmente in linea al pari periodo 2017, con l’effetto cambi negativo che ha assorbito l’aumento dei prezzi e dei volumi. Le vendite hanno beneficiato delle variazioni di perimetro in Italia e Germania, dei progressi in Repubblica ceca, Polonia e Russia, mentre gli Stati Uniti sono stati condizionati da condizioni climatiche sfavorevoli soprattutto nel mese di settembre.

Il giro d’affari consolidato è rimasto così sostanzialmente stabile a 2.137,4 milioni (+1,6% a parità di perimetro e cambi costanti), con l’impatto negativo dei cambi per 77,7 milioni che ha compensato l’effetto volume e l’effetto prezzi, entrambi favorevoli rispettivamente per 15,2 e 78,5 milioni.

Le vendite di cemento e clinker sono aumentate del 3,1% a 20,9 milioni di tonnellate (-0,8% a parità di perimetro), mentre quelle di calcestruzzo preconfezionato sono diminuite dell’1,8% a 9,1 milioni di metri cubi.

A livello geografico, l’Italia ha registrato una crescita del fatturato del 9,1% a 345 milioni, beneficiando del contributo della neo acquisita Cementizillo (-2,2% a parità di perimetro).

La variazione di perimetro ha sostenuto anche i ricavi in Germania (+3,9% a 465,4 milioni, +1,3% a parità di perimetro), mentre in Europa Orientale il buon andamento in Repubblica Ceca (+13,5%) e Polonia (+13,7%) ha compensato la contrazione in Ucraina (-13,2%), con la Russia che ha evidenziato un fatturato sostanzialmente stabile dopo l’impatto negativo del Forex (+12,2% a parità di cambi).

Infine, negli Stati Uniti le vendite hanno registrato una diminuzione del 7,2% a 791 milioni, complice il rallentamento delle consegne nei mesi estivi a causa del maltempo e l’effetto cambi negativo (-0,5% a parità di cambi).

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito di circa 140 milioni a 723 milioni, rispetto agli 863 milioni al 31 dicembre 2017, nonostante 219 milioni di investimenti complessivi.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, per l’intero esercizio il gruppo prevede un margine operativo lordo ricorrente inferiore di qualche punto percentuale rispetto al 2017, contro la precedente stima di un importo sostanzialmente stabile.

I principali motivi di tale revisione sono legati a maggiori costi e al rallentamento negli Stati Uniti causato dalle condizioni climatiche sfavorevoli nel terzo trimestre.