DeA Capital ha archiviato i primi 9 mesi del 2018 con un utile netto attribuibile ai soci di 6,9 milioni (+38,7% a7a), grazie alla positiva performance delle commissioni di alternative asset management (+5,2% annuo a 44,4 milioni).
Il Nav complessivo (patrimonio netto di gruppo) a fine settembre si attesta a 463,4 milioni rispetto ai 459,4 al 31 dicembre 2017. Il Nav per azione si fissa a 1,83 euro (1,80 euro a fine 2017).
Il portafoglio investimenti è pari a 322,4 milioni, diminuito di 74,6 milioni rispetto al 31 dicembre 2017. Nello specifico, per 51,3 milioni derivano dall’area private equity, per 126,4 milioni da quote di fondi e per 144,7 milioni dall’alternative asset management.
Gli attivi gestiti al 30 settembre 2018 sono pari a 11,4 miliardi (11,7 miliardi a fine 2017), di cui 2,3 miliardi in capo a DeA Capital Alternative Funds Sgr e i restanti 9,1 miliardi a DeA Capital Real Estate Sgr.
La posizione finanziaria netta è positiva per 140,3 milioni, aumentata rispetto ai 61,8 milioni di fine 2017. La variazione di 78,2 milioni è determinata soprattutto dalla liquidità generata dalle distribuzioni nette dei fondi di private equity, che nei primi nove mesi del 2018 sono state pari ad oltre 76 milioni.
A livello di terzo trimestre 2018, si sottolinea che il periodo è risultato in perdita di 10,3 milioni.
La controllante De Agostini ha rinunciato al diritto di voto maggiorato sul 50% delle azioni possedute e il cda proporrà ai soci, indicativamente nell’aprile 2019, l’annullamento di 40 milioni di azioni proprie, per ripristinare il flottante in modo tale da permettere alla società di rimanere sullo Star. Infatti, a seguito dell’acquisto di azioni proprie, il flottante era sceso sotto la soglia minima del 25% prevista sul segmento Star.