Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre 2018 con ricavi in aumento del 5,7% a 445,6 milioni, frutto di una solida crescita organica in quasi tutti i principali mercati di riferimento (+7,4% a parità di cambi). I margini sono risultati sostanzialmente stabili rispetto al pari periodo del 2017, mentre l’utile netto è diminuito del 22% a 26 milioni. Confermata la guidance 2018.
I risultati del terzo trimestre 2018 hanno confermato il percorso di crescita organica mostrato nei primi sei mesi dell’esercizio, proseguendo il trend favorevole del comparto caffè sostenuto dalla domanda delle macchine superautomatiche.
I ricavi sono aumentati del 5,7% a 445,6 milioni, in parte rallentanti dall’effetto cambio negativo (+7,4% a cambi costanti), anche se meno penalizzante rispetto al primo semestre.
A livello di aree geografiche, l’Europa sud-occidentale ha segnato un -1,2%% a 168,1 milioni (-0,3% la variazione organica), penalizzata dalla decisione di Nestlé di prendere in carico la distribuzione delle macchine Oem Nespresso nelle boutique Nespresso. Al netto di tale effetto, l’area sarebbe cresciuta dell’1,7 per cento.
L’Europa nord-orientale, invece, ha registrato un progresso dell’8,8% a 123 milioni (+14,8% la variazione organica), nonostante l’andamento negativo del Regno Unito (-7% a livello organico). In netta ripresa l’area MEIA, cresciuta del 13,52% a 35,1 milioni, mentre l’area APA ha segnato un +11,1% a 119,5 milioni (+10,4% la variazione organica).
Per quanto riguarda la gestione operativa, i margini hanno in parte scontato l’effetto cambi negativo e le pressioni sul costo delle materie prime e sui prezzi di alcune categorie di prodotto.
L’Ebitda adjusted è rimasto sostanzialmente stabile a 53,1 milioni, pari all’11,9% dei ricavi (-70 punti base); a cambi costanti registra invece un aumento dal 12,1% al 12,4 per cento.
L’Ebit è diminuito dello 0,8% a 35 milioni con una marginalità al 7,9% (-50 punti base).
Il trimestre si è chiuso con un utile netto in calo del 21,9% a 26 milioni, con il pari periodo 2017 che aveva però beneficiato di proventi finanziari straordinari per 5,4 milioni, al netto dei quali l’utile sarebbe diminuito di circa il 7 per cento.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta risulta positiva per 54,5 milioni, in diminuzione rispetto ai 155,9 milioni al 30 giugno 2018 a causa soprattutto dell’aumento del capitale circolante.
Infine, De’Longhi ha confermato le previsioni per il 2018, stimando una crescita organica dei ricavi in area “high single digit” e un Ebitda adjusted in linea con la parte alta del consensus (320-339 milioni).