Nei primi nove mesi del 2018 Diasorin ha riportato ricavi pari a 494 milioni, in crescita del 9,1% a cambi costanti (+5,4% a cambi correnti) rispetto al pari periodo del 2017.
Crescita anche a livello di margini operativi, con l’Ebitda e l’Ebit che sono saliti rispettivamente del 2,7% a 187,1 milioni e del 3,1% a 149,3 milioni, in presenza di ammortamenti in lieve aumento (+1,1%).
Il saldo della gestione finanziaria è passato a un valore positivo di 0,8 milioni da un precedente valore negativo di 4,1 milioni, per effetto di minori oneri finanziari e della rivalutazione della partecipazione detenuta nella controllata indiana a seguito dell’acquisizione del controllo totalitario.
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto di 116,8 milioni, in progresso del 22%, beneficiando di una minore incidenza delle imposte, con un tax rate passato al 22,3% dal precedente 32%, principalmente per effetto della riforma fiscale americana ed al positivo impatto derivante dal Patent Box in Italia (Diasorin – Sigla accordo con Agenzia delle Entrate sul Patent Box).
Sul fronte patrimoniale la liquidità netta si è fissata a 128,8 milioni, in calo di 20,5 milioni rispetto a fine 2017 a seguito in particolare dell’acquisto e vendita di azioni proprie a servizio del piano di stock options per 65,5 milioni.
Tale valore non considera il debito verso azionisti per i dividendi straordinari deliberati dall’assemblea dello scorso 23 aprile pari a 98,4 milioni.
Si segnala infine che sulla base dell’andamento economico del gruppo al 30 settembre 2018 il management ha confermato la guidance per l’esercizio in corso.
Nello specifico si attende ricavi in crescita di circa il 9% rispetto all’esercizio 2017 e un Ebitda in progresso di circa il 12%, con entrambe le variazioni a cambi costanti.
La società riporta infine che l’eventuale rinvio all’esercizio 2019 di alcune grandi gare presso paesi serviti tramite distributori potrebbe influenzare negativamente la chiusura dei conti dell’esercizio 2018.