Nel periodo gennaio – settembre 2018 Enel ha consuntivato ricavi consolidati pari a 55.246 milioni, in aumento del 2% su base annua.
Un andamento dovuto principalmente alle variazioni di perimetro per l’ingresso di Eletropaulo in Brasile nel giugno scorso (+1.270 milioni) e dell’americana EnerNOC ad agosto 2017, oggi Enel X North America. A ciò si aggiungono i proventi riferiti al reintegro effettuato da parte della Cassa per i Servizi Energetici ed Ambientali degli oneri di sistema versati da e-distribuzione e non riscossi dai trader (146 milioni) e il provento derivante dalla cessione dell’80% del capitale di otto società-progetto in Messico (192 milioni).
Fattori che hanno più che compensato i minori ricavi dovuti alla riduzione dei volumi delle attività di trading su commodities, dovuti ad una maggiore volatilità dei prezzi di mercato (819 milioni), e l’effetto negativo dei tassi di cambio, in particolare in Sud America ed in Russia.
L’Ebitda è stato pari a 12.134 milioni, con una crescita del 6% rispetto al primi sei mesi del 2017. Risultato che, al netto delle componenti straordinarie sopraindicate, l’Ebitda ordinario si attesta a 12.006 milioni (+6,2% a/a).
Il breakdown geografico dell’Ebitda evidenzia in particolare un progresso del 6% dell’Italia (45,7% della redditività lorda) a 5.550 milioni e del 6,9% della Spagna (22,4% della redditività lorda) a 2.719 milioni, grazie ad una maggiore capacità installata e a favorevoli condizioni climatiche, nonchè alla riduzione dei costi operativi e alla capitalizzazione dei costi per l’acquisizione dei clienti (c.d. contract cost). Si rileva invece un calo del 3,2% della redditività del Sud America (24,9% della redditività lorda) a 3.016 milioni, dovuto anche ai maggiori costi di approvvigionamento relativi a un impianto in Brasile.
L’Ebit si fissa a 7.438 milioni, in crescita del 3,1% rispetto a pari periodo 2017, pur scontando ammortamenti e accantonamenti aumentati di circa l’11% in relazione agli ammortamenti dei contract cost capitalizzati con l’adozione dell’IFRS 15 e quelli relativi alle immobilizzazioni materiali per l’entrata in funzione di nuovi impianti, oltre a maggiori svalutazioni crediti.
Il conto economico si chiude con un utile netto di gruppo pari a 3.016 milioni, in aumento del 15,1% su base annua, che ha beneficiato di minori oneri finanziari netti (-18,1% a 1.772 milioni) connessi alle rinegoziazioni dei prestiti obbligazionari.
Si segnala che al netto delle componenti straordinarie sopra indicate, l’utile netto ordinario di gruppo si attesta a 2.888 milioni rispetto ai 2.583 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente (+11,8%).
Sul fronte patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si esprime in 43.122 milioni, in aumento di 5.712 milioni rispetto al dato al 31 dicembre 2017 a seguito dell’acquisizione di Eletropaulo, dell’offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni della controllata Enel Generación Chile detenute da soci di minoranza, del pagamento dei dividendi a valere sull’esercizio 2017 e degli investimenti del periodo.
Gli investimenti dei primi nove mesi del 2018 diminuiscono di 361 milioni rispetto a pari periodo 2017. Diminuzione dovuta essenzialmente ai minori investimenti in impianti eolici e solari in Brasile, Perù e Nord America a seguito del completamento degli impianti già in costruzione nel 2017.