Hera ha pubblicato i conti relativi al periodo luglio – settembre 2018. I ricavi consolidati ammontano a 1.171,9 milioni, in crescita del 9,4% su base annua.
L’Ebitda si attesta a 225 milioni, in aumento del 2,8%, dopo avere spesato costi operativi pari a 946,9 milioni (+11% rispetto a pari periodo 2017). La crescita del margine operativo lordo su base tendenziale è da attribuire alle buone performance dei settore gas (+14,2% su base annua a 33,8 milioni) ciclo idrico integrato (+9,6% a 73,4 milioni) e ambiente (+3,7% a 62,3 milioni), che hanno più che compensato la flessione registrata nel settore dell’energia elettrica (-11,8% a 49,2 milioni).
Un andamento che si amplifica a livello di Ebit, pari a 102,9 milioni e in aumento del 7,5%, dopo ammortamenti e accantonamenti sostanzialmente invariati (-0,7% a 122,2 milioni).
Al di sotto della gestione caratteristica, gli oneri finanziari netti ammontano a 26,3 milioni (-7,7% su base annua) e le imposte registrano un incremento del 3,1% a 23,1,8 milioni, con un tax rate del 30,2% (33,3% nel 3° trimestre 2017).
Il conto economico si chiude con un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 50,7 milioni (+21% su base annua), comprensivo di proventi straordinari per 4,8 milioni derivanti dalla plusvalenza registrata a seguito della cessione a terzi della società Medea.
Sul fronte patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si esprime in 2.642 milioni, sostanzialmente in linea con il dato dello scorso giugno (+17 milioni).
Gli investimenti operativi si attestano a 112,8 milioni, in crescita del 5,4% rispetto al corrispondente periodo 2017.