Il gruppo ha archiviato i primi nove mesi del 2018 con un fatturato in aumento del 16,5% a 953,6 milioni, beneficiando dell’apporto positivo soprattutto del settore Olio. Incremento a doppia cifra anche dei margini operativi, con l’Ebitda che ha segnato un +14,5% a 219,8 milioni e l’Ebit un +17,6% a 182,1 milioni. Forte miglioramento dell’utile netto, balzato del 38,5% a 137,3 milioni anche grazie a un provento straordinario di 11,9 milioni.
Interpump ha chiuso i primi nove mesi del 2018 con ricavi in crescita del 16,5% a 953,6 milioni, trascinati dal +21,8% a 638 milioni del settore Olio e dal +8,5% a 323 milioni del settore Acqua, mentre l’effetto cambi ha pesato per 28,8 milioni.
A parità di area di consolidamento e di cambi, il settore Olio è cresciuto del 15,2% e il settore Acqua del 9,6%, mentre complessivamente il giro d’affari segna un +13,1 per cento.
A livello di aree geografiche, la crescita è stata sostenuta in particolare dal +24,4% a 354,4 milioni in Europa (esclusa l’Italia che ha segnato un +9,6% a 157,1 milioni) e dal +7,8% a 243 milioni in Nord America, con i contributi positivi anche del Far East e Oceania (+22,4% a 108 milioni) e del Resto del Mondo (+18,4% a 91 milioni).
Migliorano i margini operativi, con l’Ebitda aumentato del 14,5% a 219,8 milioni e un’incidenza sul fatturato in calo al 23% (-50 punti base), complice la maggiore crescita del settore Olio caratterizzato da una redditività inferiore rispetto al settore Acqua.
A parità di area di consolidamento, l’Ebitda margin è salito di 70 punti base al 24,1%, mentre l’effetto cambi ha pesato per 8,6 milioni. L’Ebit, invece, è cresciuto del 17,6% a 182,1 milioni, con un ros al 19,1% (+20 punti base).
Il periodo si è chiuso con un balzo dell’utile netto del 38,5% a 137,3 milioni, beneficiando anche di un provento straordinario di 11,9 milioni legato all’acquisizione di GS-Hydro.
Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto sale leggermente a 277 milioni rispetto ai 274 milioni al 31 dicembre 2017, in relazione ad un free cash flow pari a 66,1 milioni, esborsi per acquisizioni per 12,2 milioni, pagamento dividendi per 23,1 milioni e acquisto azioni proprie per 36,3 milioni.