Arretrano verso la parità le piazze finanziarie europee. Intorno alle 12:10 il Ftse Mib registra una flessione dello 0,6 per cento; poco mossi il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%), invariati il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid.
I listini risentono delle flessioni registrate dai futures negli Usa che scambiano in territorio lievemente negativo. Archiviate le elezioni di midterm, gli operatori sono in attesa della decisione della Federal Reserve, prevista per questa sera. Considerato lo scontato mantenimento del livello dei tassi corrente, sarà interessante invece sentire il Presidente Powell dare l’aggiornamento sullo stato dell’economia.
Sostanzialmente stabile l’euro/dollaro, in area 1,142 mentre il cambio fra la valuta americana e lo yen risale a 113,7. Invariato, nel frattempo, il rendimento del T-Bond, che risale leggermente al 3,22 per cento.
In Europa, il Bollettino economico diffuso in mattinata dalla Bce riporta per l’occupazione un valore superiore del 2,4% rispetto al massimo pre-crisi registrato nel primo trimestre del 2008. La disoccupazione, invece, si mantiene ad agosto all’8,1%, il livello più basso da novembre 2008. I principali dati economici, che rimangono nel complesso su livelli elevati, segnalano una prosecuzione della crescita nella seconda metà dell’anno.
Destano preoccupazione gli aumenti sui rendimenti dei titoli di Stato, mentre c’è ancora attesa di un accordo fra Bruxelles e il governo italiano per la presentazione della revisione alla manovra, prevista per il 13 novembre. Nel frattempo la Commissione ha ribadito che le stime di crescita contenute nella bozza di bilancio non sono attendibili. Intanto lo spread Btp-Bund torna a salire a 295 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,41 per cento.
Tra le materie prime, infine, rimbalzano le quotazioni del greggio, con Wti e Brent rispettivamente a 61,95 e 72,49 dollari, dopo l’uscita dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa, in crescita al di sopra delle attese e la revisione al rialzo dell’offerta da parte dell’Opec.
Sul fronte macroeconomico è cresciuto ad ottobre il surplus della bilancia commerciale cinese. Per il pomeriggio sono attesi i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa.
Tornando a Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto BANCO BPM (+7,9%) e POSTE ITALIANE (+2%), dopo i conti, mentre le peggiori sono UNICREDIT (-3,8%) in scia ai risultati e MEDIASET (-2,1%).