Il risultato in pareggio delle elezioni di medio termine, salutato invece da Trump come una grande vittoria personale e dei repubblicani, consente un rally inaspettato degli indici americani, perlomeno nell’entità del rialzo.
In gran spolvero, oltre al listino tecnologico, anche il Dow Jones e lo S&P 500 entrambi in crescita del 2,1%. Molto brillante anche il Russell in rialzo del 1,7 per cento.
A picco, al contrario, il VIX che precipita del 17% a 16,70 punti.
L’esito delle elezioni di medio termine elimina un elemento di incertezza e rilancia Wall Street verso il solito rally natalizio.
Tutti e undici i settori dello S&P 500 chiudono in verde trainati dai consumi discrezionali (+3,1%), grazie al balzo di Amazon che recupera il +6,9%, il sanitario e la tecnologia entrambi in rialzo del 2,9 per cento.
In after hours, Qualcomm – il colosso dei semiconduttori fornitore anche di Apple – scende del 2,7% in scia alle stime di EPS e ricavi sopra le attese ma ad una guidance debole per il prossimo quarter.
Mercato obbligazionario poco mosso con il rendimento del T-bond che chiude invariato al 3,21% mentre la scadenza biennale sale di un punto base al 2,95 per cento.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio continua a scivolare (-0,9%) chiudendo a 61,65 dollari al barile in seguito alla pubblicazione delle scorte settimanali domestiche in aumento per la settima ottava consecutiva.
Infine, sul mercato valutario il dollaro recupera la debolezza iniziale che l’aveva portato a sfiorare 1,15 nei confronti dell’euro e termina la seduta a 1,144.