Titolo UniCredit in calo dell’1,5% a 11,6 euro intorno alle 10:00 a Piazza Affari, dopo la comunicazione dei risultati.
La svalutazione Yapi e gli accantonamenti per le sanzioni americane sono giunti inaspettati dalle previsioni degli analisti in Borsa. Il mercato, pur essendo a conoscenza dei problemi della Turchia, non aveva avuto il sentore che sarebbe stata presa la decisione di procedere a queste rettifiche, giudicate dall’amministratore delegato Jean Pierre Mustier prudenziali.
Il risultato è una delusione tra gli investitori, in parte compensata dai risultati positivi dal punto di vista operativo grazie a una tenuta dei ricavi e a una riduzione dei costi che hanno permesso un miglioramento del reddito operativo.
Le rettifiche hanno limato l’utile netto a 29 milioni, contro i 907 milioni attesi. Riportando la differenza sugli utili di fine anno, stimati in 3.628 milioni dal consensus di mercato calcolato da UniCredit e corrispondenti a un Eps di 1,63 euro per azione, si arriverebbe a un utile netto a fine anno, mantenendo le altre ipotesi degli analisti immutate, di 2.750 milioni, corrispondente a un Eps di 1,23 euro per azione.
Attualmente, secondo i dati del consensus pubblicato dalla banca di piazza Gae Aulenti, il target price medio è pari a 18,1 euro, con l’81% degli analisti che consiglia ‘buy’ e la restante parte è neutra. Bisognerà vedere in che modo le svalutazioni realizzate faranno rivedere al ribasso le stime, o se saranno considerate elementi one-off, visto che i target sul 2019 sono stati confermati.