Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha registrato un guadagno dell’1,9%, sovraperformando di mezzo punto percentuale il Ftse Mib (+1,4%) ma registrando una variazione lievemente inferiore rispetto a quella del corrispondente indice europeo (+2,1%).
L’attenzione degli investitori continua a rimanere rivolta alla manovra finanziaria italiana, in vista in particolare del prossimo 13 novembre, data entro la quale l’esecutivo guidato da Lega-M5S dovrà presentare una nuova bozza di bilancio.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si è ridotto a 288 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,33 per cento.
Tra i titoli del settore utility presenti nel Ftse Mib le migliori sono state Snam (+2,5%) e A2A (+2,1%), battendo così l’indice settoriale italiano. Si ricorda che Snam ha pubblicato i risultati relativi al terzo trimestre dell’anno in corso, con ricavi pari a 646 milioni di euro, in aumento del 2,9% rispetto a quelli del 3° trimestre del 2017 e superiore dell’1,4% rispetto al consensus. La società ha inoltre comunicato il business plan al 2022.
Allineata all’indice settoriale nazionale Terna (+1,9%). Bena anche Enel (+1,7%) ed Italgas (+1,5%).
Tra le Mid Cap, molto bene Falck Renewables (+9,4%), che ha pubblicato i conti relativi al periodo luglio – settembre 2018, con ricavi consolidati si attestano a 66,6 milioni, in crescita del 15% su base annua.
Seguita a distanza da Iren (+2,7%),che ha pubblicato i conti dei primi nove mesi del 2018, con ricavi consolidati pari a 2.824 milioni, aumentati dell’8% rispetto a 2.614 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Le azioni Hera guadagnano il 2,3 per cento.
Tra i titoli a bassa capitalizzazione, in luce Biancamano (+3,7%).
Chiudono in parità K.R. Energy e Alerion Clean Power.