Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,7% e al di sotto dell’omologo europeo (flat), frenando anche il Ftse Mib (-0,6%).
L’attenzione degli investitori continua ad essere rivolta alla tenuta dei conti pubblici italiani. I mercati restano cauti attendendo l’evolversi del dialogo tra Governo e Commissione Europea, a poco meno di una settimana dalla deadline concessa da Bruxelles a Roma per cambiare la legge di Bilancio.
Nel frattempo, l’organismo comunitario ha pubblicato le proprie stime sui vari Paesi e per l’Italia è previsto un rapporto deficit/Pil al 2,9% per il 2019, a fronte del 2,4% stimato dall’esecutivo Conte.
“Ci dispiace constatare questa défaillance tecnica della Commissione, che non influenzerà la continuazione del dialogo costruttivo con la Commissione stessa in cui è impegnato il Governo italiano”, ha affermato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Nel frattempo, Oltreoceano la Fed ha lasciato invariati i tassi di interesse, che quasi sicuramente saranno alzati di un quarto di punto nella riunione di dicembre, confermando un graduale rialzo degli stessi.
In tale scenario lo spread Btp-Bund risale in area 295 pb (fonte Mts Markets), penalizzando il comparto bancario. Il tutto mentre prosegue a pieno ritmo la tornata delle trimestrali.
Seduta mista per i titoli del listino principale, tra i quali spicca Banco Bpm (+3%) dopo i buoni conti trimestrali riportati e con il management intenzionato ad andare avanti nel de-risking, mentre chiude in rosso UniCredit (-3,8%), in scia alla trimestrale inferiore alle attese anche se il Ceo Jean Pierre Mustier ha confermato la dividend policy.
Sul Mid Cap prevalgono le vendite su Credem (-1,9%), che ha pubblicato i risultati ieri a mercati chiusi, Creval (-1,9%) e, in misura più contenuta, Popolare Sondrio (-0,1%). Rimbalza Mps (+2,4%), con l’istituto che continua a restare osservato speciale per i possibili impatti sulla solidità patrimoniale legati all’andamento dello spread e che oggi divulgherà i dati contabili del terzo trimestre.
Tra le Small Cap arretra pesantemente Carige (-8,9%), in attesa delle decisioni del board entro lunedì per ripristinare i livelli del Total Capital ratio. Rallenta Banco Desio (-1,1%), che ha comunicato i risultati a mercati chiusi.