Cattolica ha archiviato i primi nove mesi del 2018 con premi lordi complessivi consolidati pari a 4.272 milioni (+16,7% rispetto al periodo di confronto; invariati escludendo la raccolta relativa alla partnership con Banco Bpm consolidata a partire dal secondo trimestre dell’anno in corso e quindi su basi omogenee).
Nel dettaglio, la raccolta premi riferita al ramo vita ha toccato 2.797 milioni (+23,5%% a/a, -1,6% su basi omogenee), supportata dalla buona performance dei prodotti linked (+30,6% annuo), in linea con le azioni previste dal piano dirette ad aumentarne il peso sul portafoglio vita.
I premi generati dal ramo danni sono saliti a 1.475 milioni (+5,8% rispetto ai primi nove mesi del 2017, +2,8% su basi omogenee), grazie alla performance positiva sia del segmento auto (+3,1% a/a a 815 milioni, +2,8% su basi omogenee) sia di quello non auto (+9,3% annuo a 660 milioni, +2,8% su basi omogenee). Il Combined ratio è sceso al 93% (94,9% nel periodo di confronto). Tale sviluppo risulta in linea con l’obiettivo di riequilibrare il mix del business danni a favore del ramo non auto.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato operativo di 231 milioni (+45,5% rispetto al periodo di confronto; +17,5% su basi omogenee).
La gestione finanziaria è stata positiva per 380 milioni (357 milioni nel periodo di confronto). L’aumento riflette l’effetto degli interessi sul subordinato emesso dal gruppo a dicembre 2017 e il consolidamento delle nuove società in partnership con Banco Bpm.
Il periodo si è chiuso un utile netto di pertinenza del gruppo pari a 72 milioni, a fronte dei 21milioni riportati nel periodo gennaio-settembre 2017 su cui però avevano impattato significative svalutazioni di natura non ricorrente per un totale di 67 milioni. Si segnala che nei primi nove mesi del 2018 sono presenti i costi di integrazione legati alla partenza della partnership con Banco Bpm.
Il patrimonio netto al 30 settembre sale a 2.184 milioni (2.108 milioni a fine 2017), principalmente a seguito dell’aumento del capitale di terzi dovuto al consolidamento delle nuove società in partnership con Banco Bpm. Sul fronte della solvibilità, il Solvency II ratio è pari al 160%, nonostante l’impatto negativo dell’aumento dello spread sui titoli governativi italiani.