Si mantengono in territorio negativo i principali listini europei. Intorno alle 12:00 il Ftse Mib è la peggiore al -1,2% appesantito soprattuto dai crolli di Leonardo e Telecom Italia. Seguono l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%) e il Dax di Francoforte (-0,6%).
Intanto a Wall Street i futures scambiano in territorio lievemente negativo all’indomani delle delibere della Federal Reserve. La banca centrale americana, confermando le attese degli operatori, ha comunicato che manterrà invariato il costo del denaro, posticipando il graduale rialzo dei tassi di interesse a partire da dicembre. Powell ha inoltre sottolineato la forte crescita dell’attività economica e la solidità del mercato del lavoro Usa.
Sostanzialmente stabili sia l’euro/dollaro, in area 1,1343, che il cambio fra la valuta americana e lo yen (113,82). Debole la sterlina a 1,3017 dollari, dopo i dati sulla bilancia commerciale del Regno Unito (deficit in riduzione a 27 milioni) e quelli in linea con le attese sul Pil del terzo trimestre (+0,6% t/t, +1,5% a/a). Sempre sul fronte macroeconomico, rimane stabile l’inflazione in Cina, mentre deludono i dati sulla produzione industriale francese e tedesca.
In Europa, ancora attesa per la revisione alla manovra di bilancio italiana, prevista per il prossimo 13 novembre, dopo che ieri la commissione ha stimato per l’Italia la crescita più bassa dell’Eurozona (+1,2%) e un deficit sia strutturale che nominale in peggioramento dal 2019.
Anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Ddl Bilancio, ha comunicato che le stime Istat e le prime evidenze del terzo trimestre mostrano un ulteriore peggioramento, ritenendo però che la notizia rafforzi le ragioni della manovra. Sull’obbligazionario resta stabile, nel frattempo, torna a salire lo spread Btp-Bund fino a toccare i 300 punti base con il rendimento del decennale italiano al 3,437 per cento.
Tra le materie prime, infine, le quotazioni di greggio registrano un calo superiore all’1%, con Wti e Brent rispettivamente a 59,63 e 69,52 dollari.
Tornando a Piazza Affari, le trimestrali continuano a pesare sulle performance di LEONARDO (-7,8%) e TELECOM ITALIA (-6,3%), peggiori del Ftse Mib. In controtendenza, invece, FERRAGAMO (+2,2%).