Cede l’1,3% nella seduta di ieri l’indice settoriale della moda. Una performance poco distante dalla flessione dello 0,5% messa a segno dal corrispondente indice europeo di confronto. Andamento analogo per Piazza Affari (-0,6%).
Uno studio sul settore del lusso pubblicato da Ernst & Young prevede che nel prossimo triennio la crescita sarà del 3% l’anno a livello mondiale, mentre più decisa, tra il 7% e l’8%, sarà la spinta del segmento premium e entry-to-luxury, che ha una fascia di prezzo più accessibile.
A trainare il lusso saranno le calzature (+10% la crescita media annua stimata contro il +5% dell’abbigliamento), mentre il segmento premium sarà spinto dalle varie tipologie di prodotto in modo abbastanza uniforme, con un picco in particolare per borse e accessori (+9%).
Tornando all’azionario tra le big arretra del 2,7% Ferragamo in attesa dei conti del terzo trimestre e dei nove mesi 2018, comunicati ieri a mercati chiusi e che evidenziano ricavi e margine operativi in crescita e un utile netto in aumento. nel trimestre mentre in forte calo i risultati nei nove mesi.
Per il trimestre gli analisti stimano risultati in crescita rispetto al pari periodo 2017. Una dinamica in recupero dal forte calo registrato nel trimestre precedente.
Sottotono anche Moncler (-1,5%) che ha inaugurato il primo temporary store a Londra per la collezione Genius Grenoble e ha annunciato l’apertura della prima boutique in Messico.
In rosso Tod’s (-10,9%) dopo i ricavi del 3Q18, scesi del 4,2% a 229,1 milioni. Pesano le riduzioni del giro d’affari delle collezioni targate Tod’s e Hogan.
Performance borsistica che risente anche del downgrade, da Hold a Sell e taglio del tp da parte degli analisti di Sociètè Genèrale.
Prese di beneficio su Brunello Cucinelli (-2,3%) dopo il progresso del 5,02% registrato nella seduta di mercoledì dopo i ricavi del trimestre.
Tra le società meno capitalizzate, chiude a +0,6% Aeffe dopo i conti del terzo trimestre 2018. Periodo durante la quale i ricavi sono saliti del 10% spinti dai buoni risultati registrati in Italia e Resto del Mondo, il miglioramento di entrambi i margini operativi e la crescita del 7% dell’utile netto.
Un risultato che attesta i risultati dei nove mesi a +12,6% a 264,6 milioni i ricavi, a +22% a 30,4 milioni l’Ebitda. Balzo dell’utile di gestione del 35% a 16,1 milioni.
Dal lato patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si attesta a 39,1 milioni (50,6 milioni al 31 dicembre 2017).
Positiva la guidance per il 2018, con la raccolta ordini della stagione Primavera/Estate 2019, che ha già segnato un incremento del 6%, alimentando così la prospettiva di crescita di medio-lungo termine.