Giornata pesante per le società del settore Oil & Gas i cui titoli, penalizzati dal crollo del prezzo del petrolio, scambiano in forte calo nelle piazze europee.
Intorno alle 16:15, infatti, l’Euro Stoxx Oil & Gas cede l’1,9% mentre il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale viaggia con un ribasso dell’1,3 per cento.
Nel dettaglio, tra le big del settore, i titoli più penalizzati sono Saipem (-5,7%) e Tenaris (-3,3%) mentre Eni, grazie anche alla maggiore capitalizzazione, limita le perdite all’1,6 per cento.
Il settore sta scontando l’ennesima seduta negativa per le quotazioni del greggio, scivolate in bear market.
Il Wti scambia infatti a 59,4 $/bl (-2%) mentre il Brent viaggia a 69,3 $/bl (-1,9%), entrambi in calo di oltre il 20% rispetto ai massimi da fine 2014, toccati ad inizio ottobre rispettivamente a 76,9 e 86,74 dollari al barile
Massimi toccati in un momento in cui i timori legati al crollo dell’offerta a causa delle sanzioni all’Iran e della crisi venezuelana prevalevano nelle valutazioni degli investitori.
Da quel momento però i timori sul calo della domanda globale di greggio a causa delle tensioni commerciali, le rassicurazioni dell’Opec sull’aumento della produzione e il costante incremento dell’output a stelle e strisce hanno preso il sopravvento.
Inoltre, si è contestualmente registrato un solido incremento delle scorte Usa che nella scorsa ottava hanno messo a segno il settimo incremento consecutivo.
Tanto da mettere nuovamente sul tavolo dell’Opec+, che si riunirà domenica ad Abu Dhabi, la proposta di un ritorno dei tagli alla produzione nel 2019, ponendo un nuovo tassello nell’incerto mercato del petrolio degli ultimi mesi.