Nel periodo luglio – settembre 2018 i ricavi consolidati di Terna ammontano a 545,6 milioni, in crescita del 3,9% (+2,4% vs consensus).
Nel dettaglio, il fatturato del gruppo ha beneficiato del business regolato, che da solo rappresenta circa il 92% del totale dei ricavi, per 501,4 milioni (+2,3% su base tendenziale) e del business non regolato per 43,7 milioni (+28,9% a/a).
A livello di risultati operativi, l’Ebitda si attesta a 416,2 milioni sostanzialmente in linea con il dato di pari periodo del 2017, a causa dei maggiori costi operativi pari a 129,4 milioni (+14,9% a/a), ma meglio del consensus raccolto da Bloomberg (+1,6%).
Dopo la contabilizzazione di ammortamenti e svalutazioni pari a 132,7 milioni (+2,6% a/a), l’Ebit ammonta a 283,5 milioni, senza registrare scostamenti rispetto al valore del terzo trimestre del 2017. Il risultato tuttavia batte le stime degli analisti (+3,1% vs consensus).
L’utile netto del periodo ammonta a 182,9 milioni (+3,6% su base annua) grazie al contributo della gestione finanziaria (oneri finanziari netti in calo del 12,5% a 25,1 milioni) e della gestione tributaria con imposte per 75,5 milioni (-2,8%) e un tax rate del 29,2% (30,6% nel 3° trimestre 2017).
Il conto economico si chiude infine con un utile di pertinenza del gruppo pari a 181,3 milioni, in crescita del 2,1% rispetto al corrispondente periodo del 2017 (+2,5% vs consensus).
Sul fronte patrimoniale, al 30 settembre 2018 l’indebitamento finanziario netto si esprime in 7,6 miliardi circa, in diminuzione di 303,8 milioni. Il dato risulta inferiore rispetto alle stime degli analisti raccolte da Bloomberg, pari a 7,7 miliardi (-1,6%).
Gli investimenti complessivi del 3° trimestre del 2018 sono stati pari a 223,5 milioni, in calo dell’ 1,9% su base annua e inferiori del 5,6% rispetto alle stime dei broker.
Si segnala infine che il Cda ha deliberato un acconto sul dividendo 2018 pari a 7,87 centesimi di euro per azione.