Settore bancario in calo questa mattina a Piazza Affari. Ma a pesare sull’andamento dell’indice Ftse Italia Banche, che questa mattina attorno alle 11:30 perde lo 0,6%, non sono solo i timori sugli esiti del braccio di ferro tra il Governo italiano e Bruxelles sulla manovra finanziaria, ma c’è il timore che il costo del salvataggio di Carige pesi sulle altre banche tricolore.
Non a caso tra i titoli più penalizzati vi è Intesa Sanpaolo che lascia sul terreno l’1% a 1,98 euro, mentre UniCredit scende dello 0,7% a 11,15 euro.
Secondo le recenti indiscrezioni il Fitd, il Fondo Interbancario di Tutela dei Fepositi, potrebbe intervenire a sostegno dell’operazione di rafforzamento patrimoniale di Carige sottoscrivendo una quota di titoli subordinati per un ammontare pari a circa 300 milioni, che poi dopo un anno circa verrebbero rimborsati attraverso il vero di un aumento di capitale.
Bisognerà vedere se il fondo approverà l’intervento e che spazi di manovra ci sono, tenendo anche conto che Carige è comunque una banca in bonis. Finora i costi di sistema hanno pesato sui conti delle banche più sane per 11,9 miliardi e i vertici di molti istituti vogliono porre freno a nuovi esborsi.
Attualmente è in discussione un nuovo giro di finanziamento del Fondo interbancario di tutela dei depositi per ulteriori 2,75 miliardi che richiederebbe per Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi e Banco Bpm un accantonamento pari a 550 milioni per istituto. Finanziamento a cui potrebbero partecipare anche altre banche con la scadenza del termine per aderire che, secondo indiscrezioni, sarebbe stata fissata al prossimo 24 novembre,